La mirada e il cabeceo

La mia mirada più bella l'ho fatta per sbaglio.

Ero all'Ex-Lavanderia, strapiena di gente come al solito. Gironzolavo nella parte all'aperto e sul lato opposto della terrazza ho visto un'amica. Gli sguardi si sono incrociati e le ho fatto un cenno del capo per salutarla.
Lei ha sorriso, ha annuito con la testa e io mi sono reso conto che non era la mia amica. Avevo sbagliato persona. Una tanda molto piacevole.

È quando faccio le cose senza pensare che mi vengono meglio.
È, tra l'altro, è così che si dovrebbe ballare.

Ma oggi parliamo di qualcosa che precede la fase del ballo: l'invito.

Mirada, cabeceo, quanto piace ai tangueros riempirsi la bocca con termini tecnici e spagnoleggianti, andare dietro a vecchie maniere, quasi antiche, che sembrano imbrigliare la spontaneità tutta italiana di chi invita una donna - sia pure accompagnata - picchiettandole su una spalla "Scusa balli?!?".
Agli occhi dei babbani regole e modelli di comportamento possono sembrare dei limiti, invece questi modi di fare ci danno sicurezza e senso di comunanza, funzionano a Roma come a Milano, a Buenos Aires come a Tokio; costituiscono un vero e proprio codice comportamentale.
Tra l'altro proprio il "gioco" della mirada e del cabeceo, seppur sembri derivare da quelle care vecchie buone maniere, nasce da esigenze molto molto molto (molto!) più pratiche che etiche.

La nascita del tango si può collocare verso la fine dell' '800, (ricordate?) e l'ambiente in cui questo ballo mosse i suoi primi passi (scusate il gioco di parole, non ho resistito) non era proprio da gentiluomini.
Un invito alla donna sbagliata e si correva il rischio di non tornare più a casa.
Ecco allora un modo di invitare - e soprattutto di rifiutare un invito - in maniera "nascosta": l'uomo guarda negli occhi la donna che vorrebbe invitare (mirada), se questa ricambia e trattiene lo sguardo per qualche secondo la comunicazione è stata stabilita.
L'uomo fa un cenno del capo (cabeceo) come per dire alla donna "Balliamo?" e lei risponde con un sorriso o un cenno affermativo della testa.
Allora l'uomo potrà raggiungere la donna e ballare con lei.
Se la donna non vuole o non può ballare, non contraccambia la mirada.

Con questo semplice codice si evitano equivoci, balla chi effettivamente vuole ballare senza inviti e rifiuti palesi.

Ancora oggi molte persone usano la mirada e personalmente trovo questa usanza indice di buona educazione e di una certa classe, tra l'altro porta vantaggi pratici per tutti.

Perchè? Vediamolo insieme...



Vantaggi per l'uomo

Invitando attraverso la mirada si capisce subito se una donna ha intenzione di accettare o vuole rifiutare un ballo (in questo caso non corrisponde lo sguardo volgendo il suo altrove).
La scena di un rifiuto, magari dopo aver attraversato mezza milonga (sempre lungo il perimetro mi raccomando), è un teatrino non molto edificante per un ballerino.

Si evitano quelle scene patetiche in cui l'uomo sbuca alle spalle di una donna, che magari sta conversando con qualcuno, e le fa "Scusa balli?".
Un abitudine sgradevole che alcune volte ha portato anche a discussioni indesiderate.



Vantaggi per la donna

La donna può elegantemente astenersi da un ballo senza dover fornire alcuna spiegazione.
"Mi fanno male i piedi" è la scusa più utilizzata ...ma poi è costretta a stare ferma una tanda per dare un senso di veridicità alla cosa.

Una donna che riceve una mirada non si sente con le spalle al muro, spesso per non saper/voler dire "No" si ritrova a ballare con chi non vorrebbe.



Oltre a vantaggi soggettivi, ci sono vantaggi di natura sociale (proprio come dovrebbe essere inteso il tango).

La mirada permette a due persone sconosciute di ballare insieme.
Chi ama il ballo può trovare più semplice incrociare lo sguardo di un nuovo partner, abbracciarsi e ballare che avvicinarsi ad una persona sconosciuta e poi invitarla verbalmente.

Non ci sono ostacoli di natura linguistica, mi è capitato di ballare con una ragazza cinese (che non parlava inglese) e tutto ha funzionato alla perfezione: mirada, cabeceo, tango.

Con la mirada è possibile invitare anche se si ha mal di gola e si è senza voce :)



Siamo in Italia, siamo moderni, siamo fichi... tutto sommato non c'è niente di male se un uomo invita una sconosciuta chiedendole esplicitamente se vuole ballare con lui.
Un pò meno frequente è che sia la donna ad invitare uno sconosciuto chiedendogli di ballare.

Non ho parlato di ruoli nel gioco degli sguardi, perchè di fatto non esistono.

Ecco infatti che il sistema mirada-cabeceo torna utile anche in questa situazione.
Erroneamente si crede che a dare il via alla mirada sia l'uomo e che la donna sia una preda in questo sistema di inviti. Nulla di più sbagliato.

Se proprio devo fare il pignolo, la mirada non corrisponde all'invito, ma all'inizio del dialogo tra due persone.
L'invito può essere identificato più propriamente nel gesto del cabeceo, e questo magari lasciamolo all'uomo.

Una donna, una vera donna, sa benissimo come attirare su di sé le attenzioni dell'uomo che ha puntato. Le basta un solo sguardo.
L'uomo (inteso come maschio) è un "animale" molto lineare e prevedibile, quando ha fame mangia, quando ha sete beve... quando riceve uno "sguardo miao" è magneticamente/magicamente attratto.

All'uomo piace l'illusione di avere il potere dell'invito, ma spesso accade che il predatore sia già stato catturato molto prima di aver fatto la sua mossa.



La mirada è un dialogo senza parole che avviene tra due persone che vogliono ballare insieme.
È quell'istante interminabile tra l'intreccio degli sguardi e l'avvicinarsi.


Giorgio Buccolini






Nessun commento:

Posta un commento