Cosa aspettarsi da un corso di tango?

Prendere lezioni di tango argentino (collettive o private che siano) deve portare dei frutti, non sempre immediatamente tangibili, tutta via è bene avere le idee chiare: cosa è giusto aspettarsi da un corso di tango?

Buoni insegnanti devono farvi lavorare focalizzando l'attenzione in particolar modo su

1. Equilibrio
2. Postura
3. Per l'uomo: conoscere e saper guidare una discreta quantità di passi ed evoluzioni
3. Per la donna: imparare a lasciarsi guidare ed abbellire i passi proposti con gli "adornos"


Oltre a questi 3 punti fondamentali, è bene che vengano approfonditi

4. Percezione di se stessi nel ballo
5. Percezione del/della partner
6. Percezione della coppia
7. Musica



1. Equilibrio

Entrambi i ballerini devono avere la padronanza del proprio equilibrio, la coscienza del proprio corpo rispetto allo spazio, il riconoscimento e la consapevolezza della propria posizione (la propriocezione, ricordate?).
Sia scegliendo di ballare con un abbraccio aperto che con un abbraccio chiuso, che preferiate uno stile "salón", "nuevo" o "milonguero", la consapevolezza dell'equilibrio del proprio corpo è fondamentale e non deve essere lasciata al caso o alla mercè della forza di gravità.
Tanto importante in fase di stasi, quanto in dinamica, il non gravare con il proprio peso sul partner o sul pavimento vi porterà ad un ballo migliore.
A meno che non sia una scelta ben precisa, nessuno ha piacere di ballare con una persona addosso a mo' di zavorra. Questo limita i movimenti, genera ansia e, se la cosa non è esplicitamente desiderata, da pure fastidio.

Come perfezionare il proprio equilibrio?
Considerare l'equilibrio una dote esclusivamente istintuale è un errore, è una vera e propria abilità e come tale si può migliorare.
L'equilibrio non si impara per magia, per imposizione delle mani da parte dei maestri o per chiacchiere intorno al caminetto.

È opportuno lavorare sodo per ottenere una postura corretta ed una sufficiente e continua azione muscolare.
Al mantenimento dell'equilibrio, statico o dinamico, collaborano le fasce muscolari dell'addome, i glutei, i muscoli delle gambe, dei piedi e la muscolatura della colonna.

Occorre lavorare con costanza attraverso esercizi specifici che permettano di imparare a conoscere il proprio corpo, a percepire quali muscoli entrano in gioco, quanto e quando; occorre imparare ad attivarli e a controllarli, a dosare la giusta forza nel giusto spazio al momento giusto.
È necessario esercitarsi a percepire come i piedi "sentono" il pavimento, a gestire la spinta dei polpacci, delle cosce, dei glutei, a lavorare con gli addominali, i dorsali e le spalle, a dosare e il respiro.

Sono esercizi spesso noiosi e per questo il più delle volte vengono tralasciati durante le lezioni di tango.
Sebbene sia consigliabile dedicare a tali pratiche almeno 5 minuti all’inizio di ogni lezione, capisco bene le esigenze dei maestri: il tempo è poco (soprattutto nelle lezioni private) e questi esercizi possono sembrare lenti e ripetitivi e molti allievi hanno fretta di imparare e vogliono bruciare le tappe.
Diventa importante allora quantomeno mostrare e spiegare di tanto in tanto quali esercizi permettano di migliorare il proprio equilibrio in maniera tale che chi voglia, possa poi eseguirli tranquillamente a casa, dedicando ad essi tutto il tempo che vuole. Anche tutti i giorni.
I miglioramenti saranno notevoli.

Tempo fa è stato pubblicato un articolo sugli esercizi da fare a casa per migliorare nel tango, li trovate qui.

È importante quindi che venga insegnato come sentire il proprio corpo, che, durante un percorso di studi a lungo termine, non vengano trascurati del tutto questi esercizi e che non vengano mostrati solo in qualche sporadico stage di tecnica il cui pagamento è extra rispetto al corso di tango.
Pensate ad una scuderia automobilistica, che senso avrebbe se nessuno si occupasse e preoccupasse della manutenzione delle automobili?



2. Postura

Da un punto di vista "tecnico" la postura è il corretto rapporto tra colonna e bacino e tra questi e gli arti e la testa in una costante ricerca di equilibrio in maniera tale da ottenere il massimo rendimento con il minor dispendio energetico in assenza di dolore.

Da un punto di vista "filosofico" la postura è espressione di un vissuto ereditato, è il modo in cui respiriamo, come stiamo in piedi, come ci relazioniamo rispetto a noi stessi e agli altri tramite il linguaggio del corpo.
Tale linguaggio è immediato e privo di qualsiasi filtro e mistificazione, il che significa che trasmette immediatamente l'idea di chi siamo e di come ci muoviamo.

Impensabile quindi voler ballare bene il tango argentino senza curarsi della postura.

Una buona postura porta un buon equilibrio, non il contrario.
Si può riuscire a trovare un certo equilibrio pur avendo una postura goffa, ballando "storti". Sembra strano, ma c'è chi ci riesce (questo, a mio avviso, denota un certo disordine mentale, ma corro il rischio di addentrarmi in un discorso molto delicato e complesso, sebbene divertente).
Torniamo al nostro tema: una buona postura permette di affaticare minimamente il corpo, di lavorare con il minimo sforzo, permette di fare evoluzioni complicate nella maniera più semplice, dal momento che il movimento avviene in modo fluido e naturale, senza fronzoli e forzature.
Da un punto di vista estetico conferisce ai ballerini (e di conseguenza alla coppia) una maggiore eleganza ed armonia.

C'è chi ha una predisposizione innata all'eleganza dei propri movimenti  e chi deve lavorarci.
Le cause possono essere infinite, ma sicuramente, una buona guida da parte degli insegnanti e un po' di attenzione da parte vostra vi farà certamente migliorare.
Chi balla con una postura più composta ed elegante si nota anche nei passi più semplici.
I ballerini di tango più consumati affermano "È meglio sacrificare il passo che la postura".
Eppure non sono alieni o divinità, sono persone con due braccia, due gambe, un busto e una testa come chiunque altro.
Probabilmente sono stati istruiti a dovere e si sono allenati a ballare mantenendo una postura corretta al punto che ora viene (o sembra) spontanea.

Riprendetevi con il telefonino o una videocamera, resterete sorpresi di quanto il modo in cui vi immaginate ballare e come effettivamente ballate, siano distanti tra loro.
Questo è il primo passo per riflettere e migliorare.

Insegnanti che non correggono posture errate, che "lasciano fare" basta che la figura di oggi venga, che si dedicano solo a far memorizzare mille e mille passi, mi dispiace, non vi stanno insegnando a ballare veramente il tango argentino.



3. Marcare e seguire

Per diventare ballerini di tango, uomini e donne devono compiere un percorso differente per poi incontrarsi alla meta.


Per gli uomini.
Molti maestri e ballerini, argentini e non, inorridiscono quando vedono il tango ballato nelle milonghe romane.
Non c'è postura, solo voglia di fare passi da protagonisti, spesso i ballerini sono “tutti storti”.
Non c'è rispetto verso se stessi, verso il/la partner, verso la musica e figuriamoci verso le altre coppie.
Non c'è tango.

Ganci, anzi, diciamolo "all'argentina" che fa figo, ganchos, voleos, planeos, giros, spesso goffi, eseguiti maldestramente. Ai limiti del ridicolo o del pericoloso, quasi grotteschi. E spesso, spessissimo, al di fuori della musica.
Alcuni corsi di tango vengono gestiti dando priorità a figure sempre nuove, senza curare i particolari e spiegarne il senso; ballare in questo modo è una cosa orrenda, ma è pur vero che l'uomo deve conoscere una discreta quantità di passi ed evoluzioni.
Deve padroneggiare, per saper cambiare, le camminate passando dalla parallela alla cruzada, deve sapere quali figure possono essere innescate da una sacada fatta con una gamba piuttosto che con l'altra.
Capire quando e come guidare un pivot o un giro alla donna, svincolarsi agilmente in una milonga affollata e saper improvvisare qualora avvenga un imprevisto o la partner non comprenda la guida di un passo, cambiando velocemente idea senza che nessuno se ne accorga e, soprattutto, senza pensare.
Questo avviene grezie agli insegnamenti di un buon maestro e con la pratica.
E, come se tutto ciò non bastasse, l'uomo deve avere le idee chiare sulla direzione prima e dopo un determinata sequenza.

Se l'uomo non sa cosa proporre... cosa fa ballare ad una donna? Una tanda dura diversi minuti, non si può gestire con solo 2 o 3 figure nel proprio arsenale (anche se su questo argomento ci sarebbe tanto da dire, una bella camminata è preferibile a decide di figure).
Capisco bene le perplessità di chi si avvicina al ballo per la prima volta, magari ad una certa età, di chi è abituato a muoversi per schemi fissi, di chi è ambizioso e vorrebbe subito proporre un ballo divertente e coinvolgente.
All'inizio occorre memorizzare qualcosa.

Uomini alle prime armi, memorizzate una sequenza ed eseguitela ogni volta che cominciate un ballo.
Ad esempio cominciate con un passo base in 8 tempi, successivamente riproponetela fermandovi al quinto passo e via con uno o piuù ocho adelante dall'incrocio, a seguire poi guidate un ocho atras e panino... ecco avete rotto il ghiaccio.
Sembrerà scontato ma è giusto cominciare dai passi più semplici e quando li si padroneggia inserire nello schema quelli più complessi. Provate a variare la quantità di passi prima dell'ocho, a variare il numero di ocho stessi. Starete improvvisando.
Quando sarete sicuri del vostro schema preferito, divertitevi poi a mischiare l'ordine degli elementi.

In realtà dovrà essere la musica a chiamare i passi, ma questo avviene ad un certo livello.

Se imparare a memoria una serie di passi è utile, ancora di più lo diventa capire cosa accade e perché.
Bravi insegnati spiegano il perché si faccia così e non diversamente, cosa vada comunicato alla donna con la parte superiore del corpo mentre le gambe compiono il passo, come e quali siano i tempi e i modi da dedicare a lei e anche gli spazi da lasciarle affinché possa, se lo desidera, adornare.

Dalle vostre di lezioni di tango, uomini, aspettatevi di capire, non di copiare passi e sequenze imparate a memoria come robot.


Per le donne.
La donna segue. Non anticipa, non esita. Fa quello che le viene proposto, esegue il passo guidato e lo completa con la grazia dei movimenti e la femminilità del suo essere e arricchendolo con dei giochi di piedi, gli "adornos".
Non è facile, soprattutto per chi non ha mai ballato in vita propria, lasciarsi andare alla guida di un'altra persona, tuttavia questo è il ruolo della donna nel tango argentino.

Augurandovi di ballare con un uomo dalla guida chiara e pulita, è giusto che una donna affini i sensi e attivi i muscoli per sentire ed interpretare nel modo corretto il comando dell'uomo nell'istante in cui le viene marcato.
Una donna non è tenuta a memorizzare passi e figure, ma, chiaramente, una consapevolezza in questo senso aiuta.

Gli "adornos" non sono veri e propri passi, sono dei disegni che la donna compie con il piede (o con tutta la gamba) libera, mentre compie il passo proposto dall'uomo.
È con gli "adornos" che la donna esprime la sua fantasia, la sua voglia di giocare con il partner e con la musica. Prima ho scritto che vengono compiuti tra un passo e l'altro, ma non è sempre così. A volte l'uomo lascia la parola alla donna, smette di guidare, per lasciarla giocare (si spera) con lui e la donna lo farà attraverso "adornos" sempre più elaborati ed aggraziati, interagendo con le gambe dell'uomo.
O, se proprio il suo ballerino le sta antipatico, lo farà per farsi notare.
Il passo proposto dall'uomo, di fatto, si compie anche senza alcun "adorno", ma se la donna non esegue nessun abbellimento e la ballerina della coppia vicino invece sì, mi dispiace, ma sarà lei a catturare l'attenzione di tutti.


Per uomini e donne.
Dalle vostre di lezioni di tango, aspettatevi di capire il perché avvengono determinati spostamenti, non di copiare passi imparati a memoria a mo' di automi, aspettatevi di saper comprendere cosa accade al vostro corpo a quello del/della vostra partner e intorno a voi.
Il tango, appresi passi e tecnica, è un ballo totalmente improvvisato.
Attenzione: improvvisato nel senso che i passi e le sequenze non seguono uno schema fisso e sempre uguale, improvvisato nel senso che le evoluzioni e le traiettorie sono decise sul momento.
Non nel senso di “come viene viene”.

Pensate ad una bella conversazione tra un uomo e una donna. Qualsiasi conversazione è totalmente improvvisata, ma non occorre prima imparare la grammatica per parlare la stessa lingua?
Nel caso del tango si parla una lingua non verbale, ma che ha la sua grammatica.
La grammatica del tango corrisponde alla tecnica dei passi e alla consapevolezza del proprio ruolo; una volta imparate queste potrete comunicare in totale libertà.

Sebbene all’inizio aiuti, ricordate che nessun vero dialogo avviene attraverso battute imparate a memoria.


È giusto pretendere da un corso di tango approfondimenti su equilibrio e postura (punti 1 e 2) ma anche indicazioni pratiche su come far determinati passi e degli schemi funzionali da attuare in milonga.
Schemi da memorizzare in un primo momento e da analizzare e personalizzare giocando in un secondo.



4. Percezione di se stessi

Avere un buon equilibrio, una buona postura e una buona guida (o una buona comprensione della guida, nel caso di una donna) vi farà essere ballerini piacevoli.
Ma poi succede che... "Ho un buon equilibrio, conosco tanti passi e li guido in maniera chiara e comprensibile (oppure, seguo senza pensare – e pesare - i comandi che l'uomo marca)... eppure quella coppia vicina, pur facendo meno figure, ha qualcosa in più... qualcosa che non saprei spiegare, ma si vede chiaramente... ecco guarda, che belli."
Quante volte ho sentito frasi simili.
Quel qualcosa è "l'atteggiamento".
Va detto che il tango argentino è un ballo fatto anche di apparenza; chiamatela passione, chiamatela sentimento, chiamatela come vi pare... fatto sta che nel tango argentino (messe da parte esibizioni e spettacoli) c'è una piccola componente di teatralità.
Non occorre esagerare, è piccola. Ma un po' c'è.

Buoni insegnanti spiegano anche questo: piccoli movimenti accentuati al momento giusto, accelerazioni, rallentamenti, pause che danno un colore diverso anche al passo base.
Lo sguardo che si incrocia, sia pure per un istante.
Questo è comunicare.



5. Percezione del/della partner

Mi piace ricordare quando avevo 7,8 anni e giocavo a briscola con mia nonna.
Come tutti i bambini, diciamocelo, ero una vera “pippa”; le prime volte confondevo il fante con il cavallo e non sapevo nemmeno contare i punti. Figuriamoci pianificare strategie, compariva un asso? Mio! Subito! I segni poi, non ne parliamo.
Mia nonna mi dedicava il suo tempo non certo per la mia bravura, ma per l'affetto che provava per me.
Questo dovrebbe essere lo spirito con cui si balla il tango.
Quando ballate, ballate con la persona, non con il suo livello.
Ci sono ovviamente casi in cui si ha voglia di ballare con una persona per la sua maestria... se ci riflettete una cosa non esclude necessariamente l'altra.

Se non avete piacere di ballare con una persona, non ballateci.
Se vi viene proposto un abbraccio che non vi convince, non fatelo.
Non si balla guancia a guancia perché "Il tango si balla così", diventerebbe un esercizio robotico e perderebbe qualsiasi significato.
Un grande maestro un giorno mi disse "El abrazo es el risultado de un relación". Nulla di più vero.

Il tango è un dialogo e i dialoghi più belli e veri sono quelli in cui ci si apre all'interlocutore in maniera spontanea, consona alla relazione che si ha (o che si vorrebbe avere).


In che modo si può migliorare sotto questo punto di vista?
Da un punto di vista "filosofico" direi "lavorando su se stessi", aprendosi ai sentimenti, alla gentilezza, alla sicurezza, all'empatia, alla pace.

Ma da un punto di vista pratico?
Principalmente lavorando sulla dissociazione, cercarsi con il busto fa si che non si perda il contatto con il/la partner. Occorre un po' (solo un po') di elasticità.
Lavorando sulla calma, mettendo da parte fretta ed egoismo, non pensate solo a chiudere il vostro passo, uomini imparate ad aspettare la donna, donne attendete la guida dell'uomo.
Ballate con il vostro partner per essere "coppia".
Ricordando il proprio ruolo e allo stesso tempo che il/la partner non è un accessorio, ma una persona.
L'uomo pensi a guidare in maniera chiara e decisa, mai violenta.
La donna pensi a seguire il comando dell'uomo e valorizzare l'estetica del ballo, pensando, lo ripeto, come coppia, quindi non solo a se stessa.

Buoni insegnanti vi portano a riflettere anche su questo aspetto, "l'aprirsi all'altro", il vero dialogo con l'altra persona, ecco che, "colmando la tecnica con tutto quello che abbiamo dentro di noi" (citazione di M. Barreras) da esercizio ginnico, il vostro ballo diventerà un vero e proprio dialogo tra un uomo e una donna.



6. Percezione della coppia (nello spazio della milonga)

A parte casi particolari, si decide di prendere lezioni di tango per andare a ballare in milonga, dove ci sono decine e decine di altre coppie.

Il tango argentino è un ballo sociale. Che vuol dire?
Che si balla per il piacere di stare insieme ad altre coppie che a loro volta ballano con lo stesso spirito.
Se volete saperne di pi, cliccate qui.
Vi suona strano? Faccio un esempio più vicino alla nostre abitudini: pensate ad una partita di calcetto tra amici, non ad una di quelle agonistiche.
Pensate ad un gruppo di amici che senza troppe pretese si vedono tutti i giovedì da anni e anni.
Chi ruba la palla ai propri compagni, chi non la passa, chi non gioca con lo spirito di divertirsi insieme, rovina tutto.
Ora un esempio più vicino alla cultura femminile: pensate alla classica cena di Natale tra amici e parenti.  Nessuno esagera con smanie da protagonista, la cuoca più brava o l'invitata più bella non salgono sul tavolo per mostrare le proprie doti.
Si sta insieme per il piacere di stare insieme e questo è lo scopo.

In una milonga le persone non sono tutti amici o parenti, è vero, ma, si è tutti accomunati dall'amore per il tango e questo dovrebbe bastare a creare un legame di solidarietà e rispetto.

Tuttavia siamo italiani e riusciamo a mettere il nostro egoismo e una sorta di innata avversione per le regole in tutto quello che facciamo, sia pure a nostro discapito… basti pensare a come si comporta la gente guidando l'auto.

Se in una milonga si vuole sentire il vero spirito del tango argentino, è fondamentale ballare in armonia con le altre coppie.
Uomini, abbiate chiara la traiettoria che state percorrendo, la frontalità, non invadete lo spazio di altre coppie, non cambiate corsia, non andate contromano...
Qualcuno sentì l’esigenza di scrivere una sorta di regolamento durante e fuori dal ballo, il cosiddetto Galateo della Milonga, penso che un ripasso ogni tanto di tali regole, non farebbe male a tante persone.

Donne, va bene abbandonarsi alla guida dell'uomo e chiudere gli occhi, ma abbiate sempre in mente dove vi trovate e regolate i vostri adorni alla spazio che avete a disposizione; non cercate di essere le protagoniste della sala, non è questo il fine del tango, se verrà, verrà da se e se non verrà chi se ne frega.
Ballate per essere una coppia tra altre coppie.


Dal vostro corso di tango aspettatevi che venga illustrata chiaramente la direzione prima e dopo il passo, che gli uomini vengano istruiti a seguire traiettorie dritte e precise, che vengano corrette guide dalla conduzione totalmente anarchica.
Questo aspetto riguarda principalmente gli uomini, ma anche le donne devono rendersi conto della traiettoria che il ballerino sta compiendo.
Per l’amore verso il tango, per il rispetto verso le altre persone e per la vostra incolumità imparate a riconoscete i marcadores disordinati ed evitate di ballarci fino a che non avranno imparato a stare tra altre coppie. A Natale regalate loro un navigatore.



7. Musica

Tutto quanto è stato raccontato fino ad ora ha più senso se attuato in accordo alla musica.
Ogni brano racconta una storia e lo fa attraverso la melodia, che evoca emozioni sulla base del ritmo.

Si può ballare sul ritmo, ma la vera magia avviene se lo si fa insieme alla melodia. Ecco che anche i ballerini diventano strumenti dell'orchestra.
Accelerazioni, rallentamenti, pause, sguardi, corpi, tutto contribuisce a fare la differenza.

È utile sia per l'uomo che per la donna conoscere dei brani, e, se vi piace un autore in particolare, approfondite la sua storia e le sue interpretazioni. La curiosità premia sempre.

Autori ed orchestre differenti interpretano i propri brani in modi differenti, se imparerete a "sentire" queste sfumature comincerete a rendervi conto di come la musica abbia dei colori che, anche a parità di passo, suggeriscono atteggiamenti differenti. Stati d'animo da esprimere con il linguaggio del corpo. Allora starete veramente danzando.


Insegnanti che non addestrano a distinguere se si stia ballando ritmo o sulla melodia, come passare dall'uno all'altra, che dedicano lezioni di "musicalità" all'interpretazione di uno o due  brani di cui imparare i passaggi quasi a memoria senza spiegare i concetti generali della musicalità, mi dispiace, non vi stanno insegnando a ballare veramente il tango argentino.





Questi concetti possono sembrare scontati a chi balla già da un po' di tempo, sono meno scontati per chi si è avvicinato al tango da poco.
Vivo a Roma e posso affermare in assoluta serenità che ho conosciuto e conosco insegnanti e scuole eccellenti.
E questo non può farmi che piacere.



Giorgio Buccolini




10 motivi per imparare e ballare il tango argentino

Voler imparare a ballare il tango argentino non dovrebbe avere bisogno di motivazioni fondate su ragionamenti, ci si sente chiamati.
Ma se, pur avvertendone il richiamo, appartenete alla schiera delle persone incerte o molto riflessive ed avete bisogno di ragioni concrete per cominciare una cosa nuova, ecco che questa lettura fa al caso vostro.



1 - Permette di conoscere tante persone

Ogni mese sempre più persone decidono di imparare a ballare il tango e, appresi i primi passi, cominciano a frequentare le milonghe (i locali in cui si balla tango).
Iscriversi ad un corso collettivo è una buona opportunità per ampliare il giro delle proprie conoscenze, così come prendere lezioni private e poi frequentare le milonghe della propria città (che spesso propongono una lezione nel corso della serata, altra occasione per conoscere gente nuova).
La convinzione che sia necessario iscriversi ad un corso o andare a ballare in coppia oggi non ha senso, sono così tante le persone che si vogliono avvicinare a questo ballo che sia nelle lezioni che nei locali chiunque ha modo di ballare e conoscere. Anzi, da single ci si può divertire di più...

Se l'intento principale è quello di ballare il tango e si condivide questa passione in maniera sana, non c'è ragione per cui non possano nascere nuove conoscenze (o a volte un amore, perché no) e oggi, grazie agli smartphone e ai social network, è ancora più facile conoscersi, tenersi in contatto ed organizzare gruppi di amici per andare a ballare.



2 - Mette in risalto sensualità ed eleganza

I modi di ballare il tango sono diversi, è tango quello che si balla stretti nella riservata dolcezza di un abbraccio intimo e lo è quello caratterizzato dall'entusiasmo energico suggerito dalla musica del tango nuevo, quando lo spazio lo permette.
Ciò che accomuna le varie modalità di ballo sono grazia, eleganza e sensualità.
Pensando a balli latini come la salsa cubana, la bachata o la più recente kizomba, non possiamo non essere d'accordo sul fatto questi siano caratterizzati da una sensualità esplosiva e connotati da un richiamo sessuale diretto, evocato dai movimenti continui dei fianchi (in avanti, indietro e lateralmente); il tango è diverso. La postura è più rigida, la connessione è necessaria, i corpi interagiscono all'unisono senza svolazzamenti, i fianchi si muovono attraverso rotazioni sul proprio asse; tutto questo conferisce un'eleganza che aggiunge grazia, eleganza e dignità a questa danza.
Sensualità e sessualità sono due cose ben diverse.



3 - È un esercizio fisico leggero, ma tonificante

Si bruciano parecchie calorie ballando tango e il bello è che lo si fa divertendosi.
E per chi non voglia tornare a casa distrutto, ecco che un tango ballato "staticamente" richiede meno energia di tanghi sfrenati o di una salsa.
Possiamo decidere quando iniziare e quando smettere, possiamo decidere di ballare 1 o 10 tande (nel tango non si balla un brano solo, ma generalmente 4. Un gruppo di quattro tanghi costituisce una tanda, che dura, in linea di massima, 15 minuti; se la matematica non è un'opinione, emerge che se balliamo 4 tande, abbiamo fatto attività - più o meno leggera - per un'ora circa).
Il tango è un ballo "scivolato", niente impatti pesanti con il pavimento, può quindi essere ballato a lungo senza che caviglie, ginocchia ed articolazioni ne risentano particolarmente ed è un ottimo esercizio per tenere in movimento le gambe.
A proposito di gambe, provate ad osservare le gambe delle donne che ballano il tango argentino, non hanno dei polpacci bellissimi e definiti?



4 - Contribuisce a migliorare la vostra postura

Il tango si balla attraverso semplici passi - avanti, indietro e laterali - arricchiti da giri sul posto.
I movimenti sono guidati da parte dell'uomo attraverso il busto ed entrambi i ballerini danzano mantenendo l'equilibrio sul proprio asse (fatta eccezione per passi particolari).
Si richiede un eccezionale controllo dei movimenti e ad una fluidità nella guida e nell'esecuzione dei passi, il tutto su un equilibrio impeccabile.
Beh, se questo non migliorerà la vostra postura, resta solo l'equilibrismo senza rete.
Se passate ore seduti davanti ad una scrivania, il tango vi farà sicuramente bene, credetemi.



5 - Rilassa e ringiovanisce

I ballerini non devono compiere movimenti bruschi, devono essere rilassati e, allo stesso tempo, tonici e presenti, sensibili al/alla partner, alla musica e alle altre coppie. Non devono trasmettere ansia, ma nemmeno essere mosci o addormentati.
Possiamo paragonare lo stato mentale a quello della meditazione, con la piacevole differenza del contatto con il corpo (e l'anima) di un'altra persona.
Per la donna, il cui ruolo è quello di seguire, possiamo parlare di un stato di "tango-trance", ovvero uno stato sospeso tra sogno (godersi la musica, "sentire" la guida del proprio partner, perdersi nel suo abbraccio senza pensare a guidare o comandare e lasciarsi condurre) e realtà (essere in equilibrio sui tacchi, compiere movimenti aggraziati, capire la guida, prestare attenzione alle altre coppie).
L'uomo a sua volta deve abbandonarsi alla musica, ma essere presente prestando attenzione alle altre coppie e al guidare la propria ballerina senza imporsi violentemente.
Tutto questo inizialmente creerà stress e "ansia da prestazione", ma con un pò di pratica tutti questi concetti diventeranno spontanei e resteranno solo i lati piacevoli del ballo.

E, da che mondo è mondo, fare una cosa piacevole, mette di buon umore.

Chi balla tango lo sa bene: il tango non è solo un ballo, è un mondo.
Chi frequenta le milonghe, si ritrova a far parte di un giro in cui le buone maniere sono apprezzate, in cui la finezza la fa da padrona e le occasioni per vestirsi eleganti possono essere frequenti, sicuramente meno noiose delle riunioni aziendali; anche questo è tango.
Volenti o nolenti ci ritrova a rinfrescare il guardaroba, a prestare attenzione sul proprio aspetto, si pensa a migliorare il proprio look in generale.

Quando arrivano i primi risultati, si persevera con rinnovata gioia, si comincia a fare attenzione alla linea, si diventa di fatto più belli nel fisico e nello spirito.

E se questo non significa ringiovanire...



6 - Si può cominciare a qualsiasi età

Alcune persone hanno la fortuna di scoprire il tango argentino da giovani. Questo permette loro di vivere quei primi anni necessari per familiarizzare con i passi e la postura in maniera giocosa ed avere ancora tanti anni davanti per migliorare.
Tante altre persone invece si avvicinano al mondo del tango superati i  40, i 50, qualcuno anche dopo... meglio tardi che mai!

Ricordate sempre che tango non sono richieste doti atletiche e nemmeno passi da coreografia.
Queste cose funzionano per le esibizioni e per i film di Hollywood. Qui si parla del vero tango, di quello che la gente balla nelle milonghe.

È fondamentale l'interpretazione, intensità, il rispetto del/delal partner e degli altri... doti che crescono con le esperienze di vita. Cosa che, a volte, i giovani - con tutta lo loro invidiabilissima energia e voglia di fare - non hanno.
Il tango deve essere prima di tutto nella vostra testa, poi nel vostro atteggiamento; il tango "ballato" lo si può interpretare anche su una mattonella.



7 - Si può ballare per anni, anni e decenni

Il tango lo si può ballare con una frequenza regolare o alternando pause e momenti più intensi. Non ci sono regole, purtroppo è la vita che con le sue vicissitudini scandisce il ritmo delle nostre passioni.
Ballare tango, si dice, è come andare in bicicletta, è possibile farlo in maniera continuativa o smettere per poi tornare a farlo.
Il tango, con i suoi movimenti, mantiene in forma il corpo e fare una cosa che appassiona, mantiene giovane il cervello.
Si evita di invecchiare prematuramente (e a giudicare dalla bellezza di alcune mie amiche ballerine, evita di invecchiare sotto ogni punto di vista).
Come se ciò non bastasse, il tango argentino è utilizzato terapeuticamente per gli anziani e addirittura per chi soffre del morbo di Parkinson, migliora sensibilmente la postura e l'equilibrio più di qualsiasi altro ballo da sala.
Fino a che è possibile camminare, è possibile ballare tango.
Fino a che è possibile immaginare passi e giochi di gambe, è possibile migliorarsi.



8 - È un ballo "su misura"

Il tango è un ballo dalle mille sfaccettature; non esiste un solo modo di ballare tango e si migliora per gradi.
Sia che siate dei "pezzi di legno", sia che siate fluidi ed elastici, troverete il vostro modo di interpretare il ballo con passi e movimenti che si adatteranno comodamente alle vostre possibilità. Si può compiere un piccolo voleo, dove il piede fa una piccola carezza al pavimento, o far volteggiare la gamba così in alto che sembra stiate facendo un provino per Broadway; si possono compiere camminate dalle falcate gigantesche così come piccoli passi quasi sul posto.
Si può interpretare un ballo con la sensualità e la passionalità di un consumato latin lover così come si può ballare in maniera stravagante e giocosa tenendo un abbraccio più largo e compiendo passi più ritmici e divertenti.
Tutto questo è tango.




9 - Può restare tuttavia un passatempo economico

Mettiamo da parte i soldi spesi per scarpe e vestiti.
Un paio di buone scarpe possono bastare per godersi parecchi mesi di tango, il resto è legato alla nostra vanità ed alle possibilità individuali.
Il tango è un ballo che può essere ballato a buon mercato.

Il tango nasce in Argentina come ballo sociale e come tale non vuole essere qualcosa di elitario; noi non siamo argentini e il tango non fa parte della nostra tradizione da decenni ma, sebbene sia legato alla moda, sempre più frequenti sono le cosiddette "milonghe popolari" il cui ingresso è inferiore a 5 euro. Se da una parte un costo troppo basso può portare ad un'affluenza eccessiva o di basso livello, è tuttavia vero che permette di godersi una serata di tango con una spesa molto contenuta.
È chiaro che chi voglia far parte di ambienti elitari (nel tango, come in tutte le cose, esistono anche questi) debba spendere qualcosa in più. Tuttavia non il presente non è l'articolo per questo tipo di considerazioni.

Milonghe meno economiche offrono comunque soluzioni interessanti, con il costo dell'ingresso (in genere intorno ai 10 euro) spesso è possibile seguire una lezione, che permette a giovani - e meno giovani - maestri di farsi conoscere e alla gente di fare amicizia prima di godersi la serata. Consumazione compresa.

Altre milonghe invece offrono lo spettacolo di ballerini famosi a livello internazionale; in questi casi il costo di ingresso sale, ma parliamo sempre di cifre abbordabili che paragonate alla bellezza delle esibizioni non dovrebbero nemmeno essere discusse.

I corsi collettivi di tango hanno un costo che varia (in base alla competenza dei maestri, alla misura in cui vogliono e possono seguire i singoli allievi, alla qualità dei servizi offerti in generale); il più delle volte non si superano i 60 euro mensili per una lezione alla settimana.
Le lezioni private possono costare dai 20 ai 200 euro, in base alla qualità o alla fama dell'insegnante  (NB: non sempre le due cose coincidono).

Le pratiche sono spesso gratuite, per pratica nel tango si intende un pomeriggio o una serata organizzata dai maestri di questa o quella scuola, questi eventi sono utili per gli allievi in quanto possono familiarizzare e per gli esterni affinchè conoscano nuovi maestri.

Insomma ad un costo spesso inferiore di quello di un biglietto del cinema, vi si presenta la possibilità di una serata danzante, arricchita da cocktail, lezione o spettacolo.
Ma a differenza di un film visto al cinema, i protagonisti sarete voi.



10 - È il ballo per quelle persone che pensano di non poter ballare, anche per nerd, intellettualoidi e secchioni

Se l'idea di shakerare il vostro corpo con la salsa vi imbarazza, se pensate che la bachata e la kizomba appartengano a ventenni dai fisici scolpiti e soprattutto che come balli osino troppo e siano fuori dal vostro concetto di eleganza e sensualità, se vi considerate emarginati perché "diversi dagli altri" in quanto appassionati di poesia, letteratura o musica classica, se quando sentite una storia drammatica l'empatia vi fa venire la pelle d'oca, se solo conoscete il significato di "empatia", il tango fa anche per voi.

Leggendo i punti precedenti avrete capito che il tango può essere ballato in accordo al vostro corpo e alle vostre possibilità e soprattutto alla vostra personalità, si balla per stare bene con se stessi e con il/la propria partner, tutto il resto verrà dopo.

Sappiate, o voi anime sensibili, che il tango non è solo "ballo", è cultura, è letteratura, è poesia, è la storia (e la vita) di musicisti e compositori celebri di altissimo livello, è la storia (e la vita) di un popolo che ha molto in comune con noi italiani; una storia che dura da più di cento anni e che ha tanto da raccontare.


Giorgio Buccolini







Gli esercizi da fare a casa per migliorare nel tango

Una serie di esercizi, spesso trascurati durante le lezioni collettive e private, diventano argomento principale dei seminari di "tecnica" per uomo e per donna.
Lezioni frequentate da chi ha compreso quanto sia importante lavorare anche sulla propria postura oltre che imparare figure su figure (a volte nel totale abbandono dei maestri).
Alcuni esercizi, se svolti quotidianamente, aiutano a perfezionare l'equilibrio, la postura e portano notevoli miglioramenti nel ballo in generale.
Molti di questi esercizi possono essere svolti "comodamente" a casa, in coppia o anche da soli.
Non serve nemmeno troppo spazio; uno specchio, invece, è consigliato. Meglio ancora una videocamera.


Abituatevi, per tutti gli esercizi proposti, a partire da una posizione comoda, state in piedi, dritti, con i talloni uniti e le punte leggermente aperte; chiamiamo questa posizione "posizione di partenza".

Lo scopo finale è quello di "sentire" la vostra posizione senza guardare (propriocezione, ricordate?): la vostra posizione percepita dovrà corrispondere il più possibile a quella realmente assunta dal vostro corpo.



Lavoriamo sull'asse

Cambi di peso frontali

Dalla posizione di partenza, spostate il vostro peso un po' in avanti e un po' indietro e mantenete la nuova posizione per qualche secondo, poi tornate nella posizione di partenza.
Nel cambiare il peso fate attenzione a non muovere i piedi, non piegate le ginocchia né accovacciatevi.
Andando in avanti poggerete maggiormente sugli avanpiedi, andando indietro sui talloni, prestate attenzione non sollevare mai completamente da terra la parte del piede priva del peso.
Non occorre esagerare, ballando in milonga non arriverete mai a inclinazioni estreme.
Eseguendo questo esercizio imparerete a conoscere quale è il limite oltre il quale si perde l'equilibrio e a gestire l'inclinazione del vostro asse con padronanza e consapevolezza.
Provate questo esercizio con le scarpe con cui andrete a ballare (utile soprattutto per le donne).

Esercizio è fondamentale per migliorare la gestione dell'asse e quindi la postura e l'equilibrio durante il ballo; migliorando il rapporto con il vostro asse migliorerete il modo di ballare in coppia, riducendo notevolmente le occasioni in cui tirerete o strattonerete il/la partner.



Cambi di peso laterali

Dalla posizione di partenza, senza muovere i piedi, spostate completamente il peso prima sulla gamba destra per poi passare alla sinistra e viceversa. Compiete questo movimento lentamente sentendo il graduale cambio di peso.
Tenete dritta la gamba che ha il peso del corpo mentre sarà leggermente flessa sul ginocchio quella senza.
Nello spostare il peso da una gamba all' altra non muovete i piedi.




Ecco un video con alcuni esercizio di gestione del peso, utili come riscaldamento e potenziamento di caviglie e articolazioni.
Sono esercizi fondamentali sia per le donne che per gli uomini:




Lavoriamo sulla dissociazione

Unite i piedi in quella che abbiamo chiamato posizione di partenza e ruotate il torso prima a destra e sinistra (senza esagerare e senza sforzarvi troppo), il movimento dovrà essere fluido e naturale.

Potrete aiutarvi con un bastone (va bene anche un manico di scopa),tenendolo davanti le spalle con le braccia tese o semitese (oppure dietro il collo o dietro la vita).

Fate questo esercizio davanti allo specchio ed assicuratevi di non modificare la postura e che le spalle rimangano alla stessa altezza per tutto il movimento.



I più esigenti possono provare questo esercizio tenendo un vassoio con un bicchiere pieno d'acqua (o come nel video, un bicchiere in ogni mano) l'obbietivo è non far fuoriuscire l'acqua dal bicchiere.
Lavorate con le ginocchia e le caviglie per ammortizzare i passi, cercando di isolare la parte superiore del corpo da quella inferiore.

Una volta che padroneggerete la dissociazione, provate lo stesso esercizio con l'enrosque.

Ecco un video di riferimento:



NB: questi esercizi fanno bene anche agli addominali, soprattutto obliqui e al punto vita ;)



Ocho avanti e indietro

Poggiate le mani al muro all'altezza delle spalle tenendo le braccia dritte o leggermente piegate.
Eseguire l'esercizio senza modificare la distanza dal muro, la pressione delle mani e senza spostare l'asse delle spalle.
Fate particolare attenzione alla dissociazione, cercando di mantenere la frontalità del busto rispetto alla parete, senza sforzi.
Se non siete soddisfatti dei risultati vedrete che con qualche giorno di esercizi le cose miglioreranno.

Lo tesso esercizio può essere svolto tenendo un bastone con entrambe le braccia in posizione orizzontale davanti le vostre spalle.
Posizionatevi davanti ad uno specchio e assicuratevi di mantenere il bastone sempre alla stessa altezza durante i movimenti.

Le donne possono sfruttare questo esercizio per esercitarsi nei loro adornos preferiti.











Lavoriamo sulla camminata

Una buona camminata è basilare nel tango.
Sebbene "camminare" possa sembrare la cosa più semplice e naturale possibile, ci sono dei passaggi da rispettare per far sì che la nostra camminata sia una vera camminata tanguera.

Riscaldamento

1) Dalla posizione di partenza, stendete la gamba destra avanti a voi quel tanto che basta perchè non assumiate una posizione innaturale, non inclinate o ruotate il busto e non ondeggiate con le spalle.
Mantenete sempre il contatto dell'alluce con il pavimento.
Ritornate nella posizione di partenza.
Fate questo esercizio 4 o 5 volte e poi cambiate gamba.

2) Eseguite lo stesso esercizio aprendo la gamba lateralmente e tornando in posizione di partenza.

3) Ancora una volta ma spostando la gamba indietro.


1 bis) Eseguire nuovamente l'esercizio 1 prestando attenzione alla rotazione del busto: dissociate il busto in direzione della gamba che va in avanti. Ad esempio, se dalla posizione di partenza avrete spostato la gamba destra in avanti, ruotate il busto verso destra in modo tale che la spalla sinistra sia più avanti rispetto alla spalla destra.
Cambiando gamba, cambierete la dissociazione.

3 bis) eseguite l'esercizio 3 ruotando il busto in direzione opposta rispetto alla gamba che va indietro.
Esempio: se dalla posizione di partenza avrete spostato la gamba destra indietro, ruotate il busto verso sinistra  in modo tale che la spalla destra sia più avanti rispetto alla sinistra.
Cambiando gamba, cambierete la dissociazione.


Ora applicate questi esercizi ad una vera e propria camminata



Camminata in avanti

Dalla posizione di partenza eseguite l'esercizio 1 bis, una volta che la gamba destra è stesa (con l'alluce che tocca terra), spingete con la sinistra mentre la destra compie il passo in avanti vero e proprio, prima poggerà il tacco, poi la punta e avverrà così il cambio di peso.



Camminata indietro

Dalla posizione di partenza eseguite l'esercizio 3 bis, una volta che la gamba destra è stesa (con il solo l'alluce che tocca terra - non l'avampiede), spingete con la sinistra mentre la destra compie il passo vero e proprio, ammortizzate il cambio di peso lavorando sull'avampiede e completando il cambio di peso.





Lavoriamo sulla gestione dello spazio

- Esercitatevi nei passi del giro, altra croce dei ballerini di tango.
Avanti, laterale, indietro, laterale, avanti, laterale, indietro, laterale, avanti, laterale, indietro, laterale, avanti, laterale, indietro, laterale, avanti, ecc..
Pivottando quanto basta e dissociando per mantenere la connessione del busto con il/la partner.
Cambiate direzione del giro.



- Provate a ballare in uno spazio molto ristretto, come ad esempio una mattonella (baldosa).
Compiete i passi e le figure cercando di non allontanarvi troppo dalla posizione da cui siete partiti.

- Esercitatevi a compiere le vostre evoluzioni seguendo un percorso circolare antiorario, proprio come in milonga.

- Esercitatevi ad improvvisare, effettuando pause, stop, cambi di direzione, senza che la parte superiore del corpo (e di conseguenza il/la partner) ne risenta.
Come accadrebbe in una milonga affollata.





Esercizi da fare in coppia

Chi ha la fortuna di condividere la passione per il tango con il/la propria partner può esercitarsi anche in coppia.

L'uomo deve imparare a guidare, la donna deve imparare a seguire, le parti non si devono invertire.
Imparate a mettere il partner a proprio agio, datevi consigli costruttivi, cercate di avere obiettivi comuni: la camminata, i voleos, sacadas... un passo alla volta.

Riprendetevi e trovate il tempo di vedere e rivedere i video fatti.
Scoprirete errori inaspettati,  ma non lasciatevi scoraggiare da ciò che vedrete, le performance perfette lasciamole ai ballerini professionisti.
Le prime volte sarà uno shock, è normale, tuttavia vedere voi stessi compiere determinati errori è il modo migliore perché restino impressi nella memoria.

Imparate a conoscere brani e musicisti, create una collezione di brani ed autori preferiti, ballate sulle loro note e imparate a conoscere e riconoscere i momenti melodici e quelli ritmici.
Siate curiosi, leggete le loro biografie (ad esempio date un'occhiata alla pagina degli approfondimenti di simplementetango.com) imparerete a cogliere le sfumature degli stessi brani legate ad interpreti e mode del momento.

Se frequentate un corso di balllo, ripassate le figure fatte meticolosamente fino a sentirle vostre.

Lavorate anche sul vostro approccio mentale: un ottimo esercizio consiste nell'imparare a non dare la colpa al/alla partner: impegnatevi a venirvi incontro.

Usate youtube, siate curiosi!
È una vera e propria miniera di materiale, ecco ad esempio alcuni video di esercizi





La mirada e il cabeceo

La mia mirada più bella l'ho fatta per sbaglio.

Ero all'Ex-Lavanderia, strapiena di gente come al solito. Gironzolavo nella parte all'aperto e sul lato opposto della terrazza ho visto un'amica. Gli sguardi si sono incrociati e le ho fatto un cenno del capo per salutarla.
Lei ha sorriso, ha annuito con la testa e io mi sono reso conto che non era la mia amica. Avevo sbagliato persona. Una tanda molto piacevole.

È quando faccio le cose senza pensare che mi vengono meglio.
È, tra l'altro, è così che si dovrebbe ballare.

Ma oggi parliamo di qualcosa che precede la fase del ballo: l'invito.

Mirada, cabeceo, quanto piace ai tangueros riempirsi la bocca con termini tecnici e spagnoleggianti, andare dietro a vecchie maniere, quasi antiche, che sembrano imbrigliare la spontaneità tutta italiana di chi invita una donna - sia pure accompagnata - picchiettandole su una spalla "Scusa balli?!?".
Agli occhi dei babbani regole e modelli di comportamento possono sembrare dei limiti, invece questi modi di fare ci danno sicurezza e senso di comunanza, funzionano a Roma come a Milano, a Buenos Aires come a Tokio; costituiscono un vero e proprio codice comportamentale.
Tra l'altro proprio il "gioco" della mirada e del cabeceo, seppur sembri derivare da quelle care vecchie buone maniere, nasce da esigenze molto molto molto (molto!) più pratiche che etiche.

La nascita del tango si può collocare verso la fine dell' '800, (ricordate?) e l'ambiente in cui questo ballo mosse i suoi primi passi (scusate il gioco di parole, non ho resistito) non era proprio da gentiluomini.
Un invito alla donna sbagliata e si correva il rischio di non tornare più a casa.
Ecco allora un modo di invitare - e soprattutto di rifiutare un invito - in maniera "nascosta": l'uomo guarda negli occhi la donna che vorrebbe invitare (mirada), se questa ricambia e trattiene lo sguardo per qualche secondo la comunicazione è stata stabilita.
L'uomo fa un cenno del capo (cabeceo) come per dire alla donna "Balliamo?" e lei risponde con un sorriso o un cenno affermativo della testa.
Allora l'uomo potrà raggiungere la donna e ballare con lei.
Se la donna non vuole o non può ballare, non contraccambia la mirada.

Con questo semplice codice si evitano equivoci, balla chi effettivamente vuole ballare senza inviti e rifiuti palesi.

Ancora oggi molte persone usano la mirada e personalmente trovo questa usanza indice di buona educazione e di una certa classe, tra l'altro porta vantaggi pratici per tutti.

Perchè? Vediamolo insieme...



Vantaggi per l'uomo

Invitando attraverso la mirada si capisce subito se una donna ha intenzione di accettare o vuole rifiutare un ballo (in questo caso non corrisponde lo sguardo volgendo il suo altrove).
La scena di un rifiuto, magari dopo aver attraversato mezza milonga (sempre lungo il perimetro mi raccomando), è un teatrino non molto edificante per un ballerino.

Si evitano quelle scene patetiche in cui l'uomo sbuca alle spalle di una donna, che magari sta conversando con qualcuno, e le fa "Scusa balli?".
Un abitudine sgradevole che alcune volte ha portato anche a discussioni indesiderate.



Vantaggi per la donna

La donna può elegantemente astenersi da un ballo senza dover fornire alcuna spiegazione.
"Mi fanno male i piedi" è la scusa più utilizzata ...ma poi è costretta a stare ferma una tanda per dare un senso di veridicità alla cosa.

Una donna che riceve una mirada non si sente con le spalle al muro, spesso per non saper/voler dire "No" si ritrova a ballare con chi non vorrebbe.



Oltre a vantaggi soggettivi, ci sono vantaggi di natura sociale (proprio come dovrebbe essere inteso il tango).

La mirada permette a due persone sconosciute di ballare insieme.
Chi ama il ballo può trovare più semplice incrociare lo sguardo di un nuovo partner, abbracciarsi e ballare che avvicinarsi ad una persona sconosciuta e poi invitarla verbalmente.

Non ci sono ostacoli di natura linguistica, mi è capitato di ballare con una ragazza cinese (che non parlava inglese) e tutto ha funzionato alla perfezione: mirada, cabeceo, tango.

Con la mirada è possibile invitare anche se si ha mal di gola e si è senza voce :)



Siamo in Italia, siamo moderni, siamo fichi... tutto sommato non c'è niente di male se un uomo invita una sconosciuta chiedendole esplicitamente se vuole ballare con lui.
Un pò meno frequente è che sia la donna ad invitare uno sconosciuto chiedendogli di ballare.

Non ho parlato di ruoli nel gioco degli sguardi, perchè di fatto non esistono.

Ecco infatti che il sistema mirada-cabeceo torna utile anche in questa situazione.
Erroneamente si crede che a dare il via alla mirada sia l'uomo e che la donna sia una preda in questo sistema di inviti. Nulla di più sbagliato.

Se proprio devo fare il pignolo, la mirada non corrisponde all'invito, ma all'inizio del dialogo tra due persone.
L'invito può essere identificato più propriamente nel gesto del cabeceo, e questo magari lasciamolo all'uomo.

Una donna, una vera donna, sa benissimo come attirare su di sé le attenzioni dell'uomo che ha puntato. Le basta un solo sguardo.
L'uomo (inteso come maschio) è un "animale" molto lineare e prevedibile, quando ha fame mangia, quando ha sete beve... quando riceve uno "sguardo miao" è magneticamente/magicamente attratto.

All'uomo piace l'illusione di avere il potere dell'invito, ma spesso accade che il predatore sia già stato catturato molto prima di aver fatto la sua mossa.



La mirada è un dialogo senza parole che avviene tra due persone che vogliono ballare insieme.
È quell'istante interminabile tra l'intreccio degli sguardi e l'avvicinarsi.


Giorgio Buccolini






Propriocezione: un "superpotere" per i ballerini

Chi balla - e ancora di più chi sta imparando - lo sa bene: uno specchio è fondamentale per controllare la posizione assunta e spesso rivela una verità che nella nostra testa immaginavamo completamente diversa. Ancora più utile (ed avvilente) è riprendersi e rivedersi immediatamente con il telefonino o una videocamera.
Sarebbe fantastico avvertire esattamente la posizione assunta senza dover ricorrere a strumenti od espedienti di qualunque tipo; tale facoltà ha un nome preciso: "propriocezione".

"La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista." - Wikipedia.

In altre parole è la consapevolezza, istante per istante, di quale sia la posizione del nostro corpo nell'ambiente  circostante e i movimenti che l'organismo stesso sta compiendo e, sulla base di queste informazioni, essere in grado di correggere o modificare il movimento in corso con assoluta consapevolezza.
Se vi state chiedendo in che modo possa tornare utile nel tango vi rispondo io:

  • consapevolezza della propria postura significa avere esattamente la postura che immaginate di avere, quindi modificare i vizi di posizione, evitare movimenti sbagliati... di conseguenza maggiore precisione ed eleganza nei movimenti;
  • maggiore equilibrio significa un minor rischio di tirare o spingere il partner, quindi più piacere da parte delle altre persone nel ballare con voi;
  • consapevolezza dei propri movimenti significa poter giocare con il proprio corpo assecondando la musica e dialogando con il partner, compiendo quindi i movimenti più adatti alle fasi musicali (ritmiche o melodiche);
  • consapevolezza del proprio corpo nello spazio significa non scontrarsi con il partner e nemmeno urtare le altre persone (se siete voi che guidate), altro motivo di piacere nel ballare insieme a voi.

Quante volte in milonga vediamo uomini che conducono la coppia compiendo traiettorie assurde, ballerini e ballerine che fanno passi sgraziati privi di qualsiasi delicatezza (un voleo diventa una mossa di wrestling) e dentro la nostra testa prende forma la domanda "ma non si rende conto di quello che sta facendo?"... ecco che la propriocezione aiuta.
E lì dove non può arrivare la propriocezione forse potrà un bravo psicologo, ma questa è un'altra storia.

Solitamente non si avverte a fondo la differenza tra una posizione e un'altra; per esempio, in una stessa posa, si riconosce poco la diversità nell'avere un piede spostato, sia pure di pochi cm rispetto alla posizione corretta.
Spesso, ballando, si ruota la testa a destra o a sinistra o si sposta il braccio (sinistro per l'uomo e destro per la donna) senza accorgersene, così come non si possiede la piena consapevolezza del proprio corpo nello spazio.
Dovremmo imparare a "sentire" sia le parti del corpo che si muovono che quelle che sono ferme ed avvertirne la rigidità, la contrazione, il rilassamento, il peso, il calore, la loro posizione, l'interazione con il partner.
Dovremmo imparare a fare in modo che la posizione ottenuta e mantenuta sia esattamente quella che vogliamo (e dobbiamo) mantenere.
Dovremmo imparare, chiudendo gli occhi, a percepire gli stimoli che ci arrivano dall'ambiente esterno, diventandone consapevoli.

L’autopercezione aiuta a prendere coscienza di tutti i cambiamenti, anche i più piccoli, che avvengono nel corpo,  aiuta a capire cosa il corpo comunica e questo ci aiuta anche nelle attività quotidiane; pensate, ad esempio, che anche nella respirazione si creano micromovimenti che le singole vertebre producono continuamente quando si respira.





La postura

Possiamo definire postura ciascuna delle posizioni assunte dal corpo, contraddistinta da particolari rapporti tra i diversi segmenti somatici. Il concetto di postura, quindi, non si riferisce ad una condizione statica, rigida e prevalentemente strutturale; si identifica, invece, con il concetto più generale di equilibrio, inteso come ottimizzazione del rapporto tra soggetto ed ambiente circostante, cioè quella condizione in cui il soggetto stesso assume una postura od una serie di posture ideali rispetto alla situazione ambientale, in quel determinato momento e per i programmi motori previsti.
Una funzione così importante coinvolge un intero sistema di organi ed apparati: il Sistema-Tonico-Posturale (S.T.P.), cioè un insieme di strutture comunicanti e di processi cui è affidato il compito di:
- lottare contro la gravità;
- opporsi alle forze esterne;
- situarci nello spazio-tempo strutturato che ci circonda;
- permettere l'equilibrio nel movimento, guidarlo e rinforzarlo.
Per realizzare questo capolavoro neuro-fisiologico, l'organismo utilizza diversi recettori posturali capaci di informare il Sistema Nervoso Centrale del loro stato e di indurre una risposta posturale specifica per quel determinato momento.

Questi recettori sono:

- Esterocettori: sono quei recettori sensoriali che ci posizionano in rapporto all'ambiente captando le informazioni che vi provengono. Udito, visione, tatto.
È piuttosto evidente di come grazie alle informazioni fornite dall'udito, dalla vista e dal tatto siamo in grado di adattare continuamente la nostra postura in funzione dell'ambiente che ci circonda.
L'orecchio interno, attraverso degli accelerometri, ci informa su movimento e posizione della testa in rapporto alla verticale gravitaria;
l'occhio permette la stabilità posturale per i movimenti antero-posteriori, grazie alla visione periferica;
la superficie cutanea plantare permette di situare l'insieme della massa corporea in rapporto all'ambiente, fornisce delle informazioni sulle oscillazioni dell'insieme della massa corporea,
raccoglie informazioni relative alla propriocezione muscolare ed articolare.

- Propriocettori: questi recettori sensitivi informano il Sistema Tonico Posturale di quello che succede all'interno dell'individuo. Essi permettono al sistema di riconoscere la posizione e lo stato di ogni osso, muscolo, legamento, od organo in rapporto con l'equilibrio. Li analizzeremo meglio più avanti.

- Centri superiori: integrano i selettori di strategia, i processi cognitivi e rielaborano i dati ricevuti dalle due fonti precedenti.
Il controllo motorio e posturale è organizzato secondo meccanismi di feedback (retroazione, riadattamento automatico, costante e circolare ad ogni modificazione endogena) e di feedforward (adattamento di base ai modelli comportamentali e previsione dell'azione).



La propriocezione vive sul continuo scambio di informazioni provenienti dai recettori che raggiungono il sistema nervoso e di azioni indotte dallo stesso per far sì che il soggetto rispetti in ogni momento le caratteristiche di equilibrio, confort e non dolore.

L'equilibrio si raggiunge quando la perpendicolare passante per il baricentro del corpo cade all'interno del piano di appoggio, delimitato dal margine esterno dei piedi; una corretta postura è mantenuta attraverso una costante rielaborazione dei parametri dell'attività muscolare, indispensabile per mantenere il baricentro all'interno della base di appoggio.
Il baricentro è in continuo movimento sia per l'azione (sul corpo) di forze esterne, che per gli spostamenti causati dal movimento volontario.



La propriocezione lavora costantemente, sia in situazioni dinamiche che di quiete.

Nella fase dinamica (cinestesia) viene messo in opera un meccanismo di controllo sulla corretta esecuzione del movimento eseguito, ma tale meccanismo lavora anche per porre in essere eventuali correzioni nel caso in cui imprevedibili fenomeni esterni vengano a turbare i progetti motori strategicamente programmati.
Si può quindi dire che la propriocezione è controllata da circuiti a feedback negativo: l'azione eseguita da un sistema viene confrontata con l'azione programmata e qualsiasi differenza (errore) viene segnalato al sistema in modo che questo attivi le opportune correzioni.


Nella fase di di quiete (propriocezione) il sistema propriocettivo, nel suo insieme, fornisce informazioni anche alle strutture nervose in grado di elaborare i processi di consapevolezza e coscienza. Esso manda cioè informazioni anche alla corteccia cerebrale.
La percezione propriocettiva cosciente, che noi tutti possediamo, è una costruzione elaborata dalla corteccia cerebrale sulla base delle informazioni provenienti dai recettori propriocettivi periferici.
In questo sistema l'integrazione complessa delle afferenze periferiche provenienti dai differenti canali percettivi, viene unita alle informazioni provenienti dalla memoria e dall'esperienza.
La memoria porta un bagaglio informativo sulle esperienze passate, mentre l'esperienza è lo strumento attraverso il quale ciascuno di noi colora le sensazioni provenienti dal mondo esterno, facendole proprie attraverso l'attribuzione di valori personali.





I propriocettori

Gli organi di senso propriocettivi possono essere suddivisi in tre gruppi principali:

- I recettori muscolari, di cui fanno parte i fusi neuromuscolari, gli organi tendinei del Golgi, i recettori del Pacini a collocazione muscolare, e le terminazioni muscolari libere del muscolo, del perimisio  e dell'epimisio.
Particolarmente utili nel definire i parametri per il sistema propriocettivo incosciente (facente capo al cervelletto) o per le risposte riflesse (midollo spinale); svolgono un ruolo di primaria importanza sia nella propriocezione che nei meccanismi del controllo motorio.
Il senso dimovimento sarebbe quindi il tipo di informazione da loro preferibilmente codificata.

- I recettori articolari, che, pur essendo fondamentali a livello di propriocezione incosciente, giocano un ruolo più importante nelle sensazioni statiche, quindi nel senso di posizione (la cosiddetta propriocettività cosciente).

- I recettori cutanei, di cui fanno parte i corpuscoli di Merkel, i corpuscoli di Meissner, i corposculi di Ruffini e i corpuscoli di Pacini. Sono fondamentali per la sensazione di pressione cutanea e la sensazione di vibrazione localizzata, strettamente aderente alla durata ed alla frequenza dello stimolo.



Vi sono tre sistemi principali in cui vengono elaborati i codici provenienti dalle vie sensitive

Un primo sistema, incosciente, è deputato al controllo ed alla reazione a situazioni pericolose.
Questo sistema garantisce la salvaguardia immediata rispetto ad eventuali danni fisici ed è controllato prevalentemente dal midollo spinale.

Un secondo sistema è deputato al controllo dell'esecuzione dei progetti motori e degli automatismi.
Questo sistema garantisce in tutti i movimenti la massima precisione ed aderenza fra progetto motorio e movimento, allo scopo di ottenere il maggior vantaggio possibile. Il sistema è prevalentemente controllato dal cervelletto ed è anch'esso completamente incosciente.

Un terzo sistema utilizza le informazioni sensitive provenienti dai recettori periferici a scopo cosciente.
Attraverso questo sistema ciascuno di noi si forma e controlla la propria immagine corporea. Questo terzo sistema è prevalentemente controllato dalla corteccia cerebrale, che elabora, integrandole in vario modo, tutte le informazioni provenienti dalla periferia.





In palestra.

Gli atleti che vogliono ottenere prestazioni sempre più efficienti ricorrono alla ginnastica propriocettiva; lavorare sulla propriocezione non solo è necessario in gioco ogni qual volta si subisca un trauma (dopo avere subito un trauma, la sensibilità propriocettiva può risultare alterata, occorre lavorare per "rieducare" i riflessi e ottenere nuovamente un controllo ottimale dell’organismo), ma sarebbe un lavoro da approfondire anche da quei soggetti che non sono traumatizzati con la finalità di renderli sempre più padroni del loro corpo.
Allenare la propriocezione è importante per ogni persona o atleta che voglia migliorare le proprie performance fisiche e voglia avere una maggiore consapevolezza del proprio corpo, lo sviluppo della capacità di salto e potenza, l'ottimizzazione della coordinazione di base, la prevenzione di distorsioni, tendiniti e overtraining.
Per gli sport nei quali è indispensabile un controllo assoluto del gesto tecnico (come sci, pattinaggio, ginnastica artistica, danza, ecc.) la sensibilità propriocettiva è una caratteristica essenziale.

In ogni palestra e centro fitness non dovrebbero mai mancare gli strumenti per eseguire la prorpiocezione. L'allenamento propriocettivo si può compiere in diversi modi, ma di sicuro un attrezzo fondamentale sono le tavolette instabili, con uno o con due punti d'appoggio, dette anche tavolette propriocettive.

Alcuni attrezzi che permettono di affinare la propriocezione

- Tavolette e pedane mobili
Possono avere uno o due punti d'appoggio e sono utilizzate nel campo riabilitativo e preventivo da molto tempo.
Il progresso tecnologico ha consentito di creare sistemi computerizzati composti da pedane basculanti‑traslanti, strumenti che rilevano i movimenti angolari del tronco ed un computer con software "dedicati" in grado di analizzare i segnali registrati dal sistema. Attraverso questi strumenti è possibile evidenziare il livello del controllo posturale del soggetto e ottenere altre importanti informazioni ed è possibile, soprattutto, allenare il soggetto per incrementare la sua capacità propriocettiva.

- Bosu balance
Si tratta di una mezza sfera in gomma, che si usa sia dalla parte piatta sia da quella convessa, permette di compiere esercizi di coordinazione, piegamenti e saltelli in base al proprio livello di allenamento e di capacità.
Grazie alla sua forma arrotondata e alla consistenza morbida, oltre a far lavorare i muscoli, impegna anche il sistema neuromuscolare per mantenere l’equilibrio.
Per via della sua grande versatilità, in America il Bosu Balance Trainer viene usato regolarmente in allenamento dagli atleti di sci e snowboard.

- Step "classico" e piattaforma molleggiata
Il primo è uno strumento diffuso in tutte le palestre ed adoperato in tantissimi corsi di fitness; il secondo non è altro che uno step ammortizzato e basculante, sviluppa una maggiore energia elastica che permette di ridurre la traumaticità tipica dello step tradizionale, in più offre la possibilità di creare coreografie sfruttando l’energia elastica che l'attrezzo sviluppa.
L’instabilità della tavola allena maggiormente la sensibilità propriocettiva coinvolgendo un gran numero di fasce muscolari, accentua il senso dell’equilibrio e accresce l’elasticità di muscoli e tendini. Consente pure di ripristinare una perfetta reattività muscolare.
Questo lavoro neuromuscolare si concretizza con un buon “schema corporeo”. Gli esercizi spingono a un’attività aerobica, facilitando il dimagrimento generale, e favorendo tonicità di muscoli addominali, gambe e glutei. Il movimento della pedana ammortizza l’impatto del piede, prevenendo microtraumi.
Questo “step con ammortizzatori” consente un ottimo allenamento di preparazione a sport come atletica, sci e snowboard.





Insomma, questo è proprio il caso in cui si può affermare: la potenza e' nulla senza il controllo.



Giorgio Buccolini



Esiste una dieta per chi balla?

Danzare e ballare sono attività piuttosto impegnative dal punto di vista fisico, sia durante la preparazione e l'allenamento, che può essere anche molto lungo e, in molti casi, costante per tutta la "carriera", sia in occasione di un'esibizione, che può essere uno spettacolo o una tournée, un saggio o un provino.

La maggior parte di noi non è costituita da ballerini professionisti, è vero, ma non sottovalutiamo le lezioni (spesso più volte in una settimana) e l'attività in milonga; può capitare che, "distratti" dal fatto che ci si diverta, il tempo voli e non ci si renda conto di ballare per ore.

Esiste un regime alimentare in grado di agevolare la vita di un ballerino? Sicuramente non ci sono cibi o abitudini che migliorano il nostro enrosque o la dissociazione, ma così come una cattiva alimentazione fa ingrassare, appesantisce - a scapito di caviglie e ginocchia ed eleganza in generale - e rende stanchi più velocemente, un'alimentazione corretta aiuta il fisico a ritrovare energia, flessuosità, eleganza, ed armoniosità.
Un'alimentazione con un adeguato equilibrio di fibre e proteine giova non solo alla muscolatura, poiché la mantiene tonica, ma alla salute in generale.

Partendo da consigli pratici arriveremo ad un elenco di abitudini alimentari perfette per chi pratica danza e, più in generale, per chiunque voglia raggiungere e mantenere il proprio peso forma.

Il primo passo per stabilire se una dieta è adatta all'attività fisica svolta, è valutare l'introito calorico totale in rapporto al tipo di allenamento effettuato; per una definizione accurata e personalizzata, è sempre opportuno consultare una figura di riferimento: medico, dietista, nutrizionista, esperti in medicina della danza.
Un introito più basso del proprio fabbisogno comprometterà la forza fisica e la resistenza alla fatica, creerà alterazioni metaboliche sfavorevoli per la crescita e il tono muscolare, e condurrà a una assunzione inadeguata di molti micronutrienti (magnesio, ferro, zinco, ecc.), danneggiando sensibilmente la qualità delle performance, la crescita (per gli adolescenti) e la salute in generale.




Consigli pratici

È importante avere un'alimentazione variata senza eccessi, preferire alimenti sani e semplici a merendine e pasti preconfezionati ricchi di grassi e vitamine e proteine sintetiche.
Molti modelli dietetici raccomandano di eliminare i cibi trasformati e raffinati, ovvero quegli alimenti a base di farina bianca, zucchero raffinato, grassi idrogenati che, a seguito del loro processo di produzione, non sono più al loro stato naturale, perché così trattati e riempiti di additivi e di altri prodotti chimici perdono gran parte delle loro caratteristiche naturali ed esortano mangiare grandi quantità di frutta e verdura, anche in forma di centrifugati ed estratti di succo.
Diminuire i cibi raffinati a vantaggio di frutta e verdura fresca è sicuramente un'ottima abitudine, sono tantissimi i disturbi che possono essere alleviati - se non curati - con un'alimentazione a base di frutta verdura, molti più di quanti si possa immaginare; alcuni di questi (come ad esempio le diverse forme di artriti) possono rovinare il paicere, se non la carriera, di chi balla.


Come dicevo, cercate di mangiare grandi quantità di frutta e verdura; sfatiamo il luogo comune che non sono buone, viviamo in un paese che ci offre molte varietà di ortaggi e se si usa un po' di fantasia per presentarli nel piatto possono cambiare molto il loro sapore, tra crudi in insalata, cotti al vapore, gratinati in forno o utilizzati come condimento di un piatto di pasta.



Evitate i grassi complessi e fritti, è importante anche l'apporto di calcio, ma considerate che latte e formaggio sono alimenti ricchi e costituiscono una pietanza , non vanno aggiunti ad un pasto con già altre proteine e grassi.


È sempre meglio mangiare poco e spesso quando si ha una giornata ricca di impegni e che anche un frutto è un'ottima merenda non solo dolci e prodotti confezionati (ad esempio le merendine), i succhi di frutta confezionati sono ricchi di zuccheri e poveri di fibre e sono anche loro un alimento (meglio ancora un centrifugato o un estratto di frutta), per bere dopo una merenda la sana acqua minerale va benissimo e "disseta" di più l'organismo.


Per i genitori: non vi preoccupate troppo se vostro figlio/a sembra non mangiare, ma preoccupatevi di cosa mangia.
Non è molto grave evitare di mangiare ad ogni pasto primo secondo e contorno, mangiare solo un po' di pasta con frutta e verdura o solo un po' di secondo e contorno , è già un pasto sufficiente.
È molto più pericolosa un'alimentazione eccessiva e poco bilanciata; un peso eccessivo derivato da un'alimentazione con troppe calorie o con proporzioni sbagliate di nutrienti - come, ad esempio, assumere troppi grassi o troppi carboidrati rispetto alle proteine - affatica il fisico, danneggia ginocchia e caviglie e impedisce prestazioni adeguate.


Tuttavia anche mangiare poco è un grave errore, deficit alimentari, di vitamine, sali minerali e calorie, portano ad una maggiore fatica nel compiere qualunque attività, danza compresa, danneggiando persino il percorso di crescita - per bambini e adolescenti - e la salute in generale.


Non saltate mai una buona colazione: frutta, latte e cereali.
La colazione rappresenta il pasto principale della giornata e dovete fare il pieno di energia.

Ogni giorno, dovreste mangiare a colazione, pranzo e cena; ai pasti tradizionali si aggiungano due spuntini leggeri a metà mattina e a metà pomeriggio, prediligendo latte o - meglio ancora - spremute di frutta, che contengono acqua per reidratare il corpo, sali minerali per le ossa e vitamine per il miglior funzionamento degli organi.


Mangiate di meno nei periodi dove si fa meno esercizio, ma con la stessa frequenza.


Riducete per qualche giorno i consumi se avete mangiato troppo ad una festa o un pranzo speciale, oppure, meglio, aumentate l’attività fisica.


Se avete in previsione uno sforzo particolare, come un provino o uno spettacolo, un pizzico di zuccheri in più ci sta.


Dopo cena, usate delle tisane depurative che sono reperibili in erboristeria (meglio quelle fatte con fiori freschi comprati in erboristeria che quelle gia' confezionate del supermercato) che oltre a favorire il sonno, scioglieranno anche i grassi in eccesso e favoriranno la diuresi.






Quanto mangiare?

Per calcolare la quantità di calorie necessarie ad ogni persona occorre valutare età, peso, altezza, sesso, ma anche caratteristiche e intensità della danza praticata.
In genere, le donne hanno bisogno di meno calorie, mentre bambini e adolescenti hanno bisogno di risorse per  "costruire"  il proprio corpo.
Il rapporto fra peso e altezza serve, in modo semplice ma piuttosto schematico, a stabilire il peso forma ideale.
In linea generale, per restare nel peso forma, le calorie che vi servono ogni giorno sono:

donne: circa 40 calorie per chilo di peso
uomini: circa 40/45 calorie per chilo di peso

Se svolgete un' intensa attività fisica, come molti tipi di danza o la palestra, bisogna aumentare un po'  le calorie.




Quante calorie si consumano danzando?

Dipende dalla danza e dal ballo, naturalmente, e dalla sua intensità e durata.
Alcuni esempi?

Danzare, in genere = 4 kcal/h*
Balli veloci = 5 kcal/h*
Balli aerobici = 6 kcal/h*
Danza più lente = 3 kcal/h*

*da moltiplicare per i kg di peso corporeo

Ad esempio, se pesate 52 kg e danzate un balletto non troppo impegnativo per mezz'ora, consumate circa 104 kcal/h (4 kcal x 52 kg x ½ ora = 104)







Andiamo a vedere i nutrienti più importanti, a cosa servono e dove si trovano.



Carboidrati

Rappresentano la principale fonte di energia per i muscoli. I carboidrati complessi ingeriti vengono trasformati in zuccheri semplici (glucosio) a livello del tratto gastro-intestinale e quindi sono immagazzinati nel tessuto muscolare sotto forma di glicogeno.
Questi depositi di glicogeno rappresentano il combustibile primario per produzione di energia da parte dei muscoli.
I ballerini che non ingeriscono carboidrati in quantità sufficiente comprometteranno la loro capacità di allenarsi, non avendo a disposizione abbastanza glicogeno a livello muscolare.
Sentiranno di più la fatica ed avranno anche difficoltà di concentrazione e di memoria, dato che il glucosio è un elemento energetico fondamentale per le cellule cerebrali.

Per assumere la quantità necessaria di carboidrati è preferibile optare per una dieta di tipo mediterraneo, ricca di carboidrati complessi (cereali, pane, pasta, riso) piuttosto che di zuccheri semplici, perché ai carboidrati complessi sono associati molti micronutrienti, mentre gli zuccheri semplici sono nutrienti cosiddetti "poveri".

Il bisogno quotidiano di carboidrati è stimato intorno ai 5 grammi per chilogrammo di peso corporeo.
E' importante assumere carboidrati prima degli allenamenti, prove e spettacoli. Approssimativamente 1-2 ore prima di queste attività, dovrebbe essere consumato un piccolo spuntino a base di carboidrati complessi.
Questo aumenterà i livelli di glucosio circolanti e riporterà ai massimi livelli i depositi di glicogeno nei muscoli. Infine, anche dopo una lunga attività di danza, i muscoli hanno bisogno di un adeguato apporto di zuccheri per recuperare le scorte di glicogeno.
La tempistica ideale prevede di consumare nuovamente un pasto di carboidrati complessi entro le 2 ore successive alla fine dell'esercizio; é preferibile quindi optare per pasta, riso in quantità adeguata che dolci e zuccheri per un calo improvviso di energia.

Dove si trovano: pane, pasta e riso, ma anche patate e cereali.
Ottime anche le fibre integrali, da assumere distanti da esercizi impegnativi.



Proteine

Una adeguata ingestione di proteine è essenziale per tutti i ballerini. Durante le fasi di allenamento (e comunque SEMPRE durante la crescita e l'adolescenza) le proteine sono fondamentali per la costruzione del muscolo e della matrice ossea, nelle fasi invece in cui la crescita è stabilizzata, le proteine servono per mantenere i muscoli in buone condizioni e riparare le perdite di tessuto che si verificano sempre durante l'attività sportiva.

Il bisogno di proteine è valutabile intorno a 1,4 grammi per chilogrammo di peso corporeo.
Le carni bianche (pollo o tacchino senza la pelle) sono eccellenti fonti di proteine con un limitato apporto di grassi. La carne rossa è ugualmente preziosa, ma andrebbe consumata con più moderazione (ca 1 volta la settimana).
Non dimentichiamo che le proteine sono fortemente presenti anche nei legumi.
Non è necessaria alcuna ulteriore integrazione di proteine o aminoacidi di origine sintetica per soddisfare le necessità della danza (neppure per i ballerini maschi).

Dove si trovano: carne, legumi, pesce, uova, latte e derivati.



Grassi

Il grasso proveniente dalla dieta è un importante costituente di tutte le membrane cellulari (compreso lo strato isolante che ricopre i nervi), rappresenta la base per la produzione di molti ormoni, è assolutamente necessario per l'assorbimento delle vitamine liposolubili ed è un importante combustibile per i muscoli.

La quantità di grassi necessaria per una dieta equilibrata è approssimativamente 1 g per chilogrammo di peso corporeo . Una dieta troppo povera di grassi, oltre a compromettere la performance atletica, può avere conseguenze molto gravi per la salute: carenza di vitamine liposolubili (specialmente A e D), alterazioni della memoria, della concentrazione e della trasmissione nervosa.
Sono preferibili pero grassi sani e semplici: un cucchiaio di sano olio d'oliva a crudo, piuttosto che grassi di maiale e fritti, di più difficile assimilazione per l'organismo.

Dove si trovano: olio extra vergine di oliva, pesce, latte e derivati.



Micronutrienti

Vitamine e minerali rappresentano i cosiddetti micronutrienti da assumere con la dieta.
La deficienza di vitamine, oltre ad avere importanti effetti negativi sulla salute in generale, può compromettere seriamente la performance atletica.
Le vitamine A (beta carotene), C ed E agiscono anche da antiossidanti proteggendo i muscoli dal danno da radicali liberi prodotti durante l'attività fisica.
La vitamina D è importante per la formazione dell'osso; la sua carenza può determinare gravissime alterazioni come il rachitismo e l'osteoporosi.

I minerali sono suddivisi in:

- macrominerali sono rappresentati da calcio, fosforo e magnesio, ma tra questi il calcio è nettamente il più importante per i ballerini.

- microminerali o minerali traccia, ferro e zinco sono da considerare i più importanti per la dieta dei ballerini.

Il calcio è di fondamentale importanza per la formazione dell'osso. è essenziale assumere una quantità di calcio adeguata durante gli anni di crescita dell'osso, che sono in genere anche gli anni della formazione dei ballerini.

Il raggiungimento di un picco di massa ossea inadeguato favorirà lo sviluppo di fratture da stress durante l'attività della danza.
Le più adeguate fonti alimentari di calcio sono rappresentate dal latte e dai suoi derivati che non dovrebbero mancare nella dieta di chi balla.

Il ferro è un minerale traccia di estrema importanza perché fa parte della molecola dell'emoglobina, responsabile del trasporto dell'ossigeno ai tessuti.
Ovviamente l'ossigeno è indispensabile per la produzione di energia nelle cellule muscolari, così come in tutte le altre cellule.
Per ottenere quantità adeguate di ferro i ballerini dovrebbero includere nella loro dieta anche della carne rossa, quantità adeguate di ferro possono essere acquisite da alcuni legumi e dai cereali integrali.

Per assumere in quantità adeguata ognuno dei micronutrienti necessari, i ballerini dovrebbero aumentare l'ammontare di frutta fresca e vegetali (si raccomandano 5 porzioni al giorno di frutta o verdura fresche), cereali integrali, latte e derivati, senza scordare di consumare carne rossa magra.

Poiché non tutte le vitamine ed i minerali si trovano negli stessi cibi, è buona norma variare di giorno in giorno il tipo di alimenti assunti per ogni categoria.

Una dieta sbilanciata o caratterizzata da una eccessiva restrizione calorica potrebbe condurre ad una deficienza in alcuni di questi micronutrienti.

Una dieta come quella descritta è del tutto sufficiente a soddisfare i fabbisogni di adulti e adolescenti, anche quando si sottopongano ad una attività fisica impegnativa come quella della danza.

Ci sono molti supplementi dietetici sul mercato pubblicizzati come in grado di migliorare la performance o promuovere un calo del peso corporeo.
I ballerini dovrebbero essere consapevoli che questi supplementi potrebbero essere poco efficaci
 e a volte pericolosi.
Gli integratori dietetici possono infatti essere introdotti sul mercato senza che siano stati adeguatamente studiati i loro effetti o la loro sicurezza.

Dove si trovano: verdure e frutta fresca, latte ed anche nelle carni rosse, legumi, cereali.



Liquidi

L'esercizio fisico determina una produzione di calore generato dalla contrazione dei muscoli.
Il raffreddamento del corpo dipende dall'evaporazione del sudore sulla pelle. Le perdite di sudore durante una lunga attività fisica può raggiungere anche i 2 litri per ora.

Una perdita di liquidi non adeguatamente reintegrata può determinare disidratazione, senza dubbio dannosa per lo spettacolo e per il corretto funzionamento mentale, la concentrazione e l'abilità di memorizzare rapidamente ed eseguire correttamente combinazioni coreografiche.

Si raccomanda l'assunzione di circa 1,5 l di liquidi al giorno.
Ogni qualvolta ci sia un'interruzione durante la lezione o la prova, i ballerini dovrebbero avere a disposizione liquidi da bere, e dovrebbero essere incoraggiati a farlo perché spesso il meccanismo della sete non è esattamente al passo con il bisogno di liquidi del corpo.
Una bottiglia di acqua dovrebbe sempre far parte del "cambio" di un ballerino, evitando però le bibite gassate e succhi di frutta in quantità eccessive.
Un semplice modo per valutare l'idratazione è controllare il colore dell'urina: da trasparente a giallo chiaro è segno di una idratazione corretta; da giallo acceso a giallo scuro e segno di disidratazione (non vale in caso di assunzione di alte dosi di vitamina C che determina un "ingiallimento" delle urine).

In conclusione tutti i ballerini hanno bisogno di assumere energia sufficiente per soddisfare le richieste della danza e dell'allenamento.

Consumando le proporzioni e le quantità corrette di cibo e liquidi si può fornire al corpo il "combustibile di alta qualità" necessario per realizzare un corretto allenamento e sostenere spettacoli di livello elevato.

Dove si trovano: oltre che nell'acqua, si trovano in latte, frutta e verdura, succhi e frullati.




La dieta vegetariana, conviene?

Non è questa la sede in cui stabilire quale scelta alimentare sia migliore delle altre; esistono moltissime abitudini alimentari e chiunque sosterrà la propria scelta raccontando aneddoti e parlando di percentuali misteriose ed affascinanti alle quali non avrete modo di controbbatere.


Una delle diete più diffuse è quella vegetariana, che sia dettata da motivazioni etiche, legate alla salute o ad intolleranze.
È un modello dietetico a base di alimenti di origine vegetale ed esclude rigorosamente dall’alimentazione la carne di qualsiasi animale e talora alcuni o tutti i prodotti di origine animale.

I modelli di dieta vegetariana più conosciuti sono i seguenti:

Dieta vegana: dieta vegetariana che prevede una totale assenza di alimenti animali diretti e indiretti.

Dieta latto-vegetariana: dieta vegetariana in cui è permesso il consumo di latte.

Dieta latto-ovovegetariana: dieta vegetariana in cui è consentito il consumo di uova e latte.



Un’alimentazione vegetariana offre una serie di vantaggi.

- È ricca di antiossidanti

La dieta a base vegetale è ricca di antiossidanti che sono in grado di proteggere la pelle, i muscoli e il metabolismo in generale dal decadimento.

- Favorisce il pieno di acidi grassi "insaturi"

Un altro aspetto importante riguarda i grassi. In una sessione di danza anche di tipo amatoriale, l’impegno fisico è notevole, determinando un elevato dispendio energetico. Questo comporta la necessità di dover assumere anche una certa quantità di grassi che sono nutrienti ad alta densità energetica. Purtroppo, i grassi provenienti dai cibi animali sono prevalentemente di tipo “saturo”, che sono considerati dagli esperti come precursori di numerose malattie degenerative. Invece, nella dieta vegetariana, specie nella versione vegan (con totale assenza di alimenti animali diretti e indiretti) i grassi sono quasi esclusivamente insaturi (monoinsaturi e polinsaturi) e avviano effetti completamente opposti (benefici) sull'organismo. Per esempio, la dieta vegetariana è ricca di acidi grassi della serie omega-3 e omega-6 considerati nutrienti fondamentali per il nostro organismo.

- Consente un controllo più efficace del peso corporeo

Tra i vantaggi della dieta vegetariana vi è anche la possibilità di controllare più efficacemente il peso corporeo: un aspetto importante per il danzatore. Infatti, il senso della fame stimolato dalle sessioni di danza – che comportano un notevole impegno fisico – può portare a una sovra alimentazione che solo nelle intenzioni andrebbe a bilanciare il dispendio energetico. Il più delle volte con la dieta a base di alimenti di origine animale si tende – per effetto di una minore capacità saziante – a mangiare troppo determinando un lento ma progressivo aumento di peso che può comportare anche una difficoltà oggettiva nella performance.

Al contrario, la dieta vegetariana è mediamente a bassa densità calorica perché ricca in fibre solubili e insolubili. Questi nutrienti acalorici (senza calorie apprezzabili) aumentano il senso di sazietà e mantengono l’assunzione di cibo entro i limiti fisiologici.

- Aumenta il livello di concentrazione pre-esibizione ed evita il sovraccarico lipidico in fase successiva

Un buon programma dietetico latto-ovovegetariano (permessi uova e latte) o vegano (solo alimenti di origine vegetale) dovrebbe tener conto sia del momento precedente la performance di danza che quello successivo. In particolare un ballerino dovrebbe arrivare al momento dell’esibizione in perfetta forma fisica e mentale.

Il livello di concentrazione dipende molto spesso dal livello di zuccheri nel sangue determinato dall’azione dell’insulina e dall’introito di zuccheri semplici e complessi. Un piano dietetico pre-spettacolo dovrebbe prevedere molti carboidrati complessi, quali per esempio pasta, riso, patate, pane, farro, etc., e pochi zuccheri semplici. In questo modo si massimizzano le scorte di glicogeno nei muscoli e si rende costante l’approvvigionamento di zuccheri per il cervello.

Nelle fasi successive l’esibizione si dovrebbero assumere più proteine ad alto valore biologico. Per entrambe le fasi, l’alimentazione vegetariana è particolarmente indicata e proprio sul versamento delle proteine il vantaggio è sicuramente superiore rispetto a una dieta carnea. Infatti, le proteine vegetali seppure meno digeribili rispetto a quelle animali provengono da alimenti con pochi grassi, pertanto, è possibili ripristinare il pool proteico (con tutti gli aminoacidi essenziali) senza un sovraccarico lipidico.

Necessità di integrare la Vitamina B12 per i ballerini che seguono una dieta vegana

Tuttavia, va posta particolare attenzione per i ballerini che vogliono passare a una alimentazione vegana. In questo caso, manca infatti l’apporto di Vitamina B12 (presente solo nei cibi di origine animale) e va integrata con cibi fortificati o con supplementi giornalieri o settimanali. Questo è l’unico inconveniente perché qualsiasi tipo di dieta vegetariana se ben pianificata soddisfa ogni esigenza nutrizionale, compresi i nutrienti critici quali ferro, calcio e zinco.



Giorgio Buccolini