Libri di Tango

Estate, tempo di riposo, di viaggi, di momenti di sano, egoista relax.

Quale periodo dell'anno è migliore dell'estate per leggere un buon libro, magari in riva al mare?

Ecco allora qualche consiglio di letture sul tango, preziose tanto per chi già ne conosce il mondo e vuole avere spunti di riflessione (a volte anche sorprendenti) quanto per chi desidera imparare qualcosa su questo universo prima di cominciare una volta passate le vacanze.

Vi auguro di trascorrere delle splendide vacanze, rese ancora più belle da una buona scelta di libri da portare in valigia, vediamone un elenco in ordine cronologico di stampa o ristampa... fatta eccezione per il primo, un libro che trovo fondamentale per chiunque ami il tango.. d'altronde questo articolo è mio e faccio come mi pare, o no? :)

E, ricordate, un libro - tra l'altro - è sempre un ottimo regalo.





Tango, storia dell'amore per un ballo
Robert Farris Thompson - Ed. Elliot - 2011
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Un bellissimo libro sul tango. Un libro prezioso da condividere.
Spesso mi è stato chiesto se conosco un buon libro sul tango. Eccolo, è questo.
Non è un romanzo; l'autore  il musicologo, storico e antropologo Robert Farris Thompson, racconta la storia del tango dalle sue origini ed anche prima.
Ma non solo la storia del tango, anche (e soprattutto) quella del mondo in cui è nato e si è sviluppato. Vengono raccontate ed analizzate le influenze e le contaminazioni fin dai tempi più lontani, gli autori, l'evoluzione e i cambiamenti fino ai giorni nostri, ne vengono descritti i ritmi e ancora di più la filosofia.

Un'esposizione chiara, ricca di particolari e di riferimenti precisi, aneddoti sulla vita dei protagonisti storici e attuali, i loro movimenti e i passi, dai più semplici ai più complicati, sempre ricchi di storia vissuta.
Perché ballare tango, imparerete, non è esercizio, è dialogare senza parlare, è relazionarsi esprimendo se stessi avvolti da una melodia.
Questo libro trasmette tutta la passione e la cultura storica e musicale dell'autore e, se si ha la fortuna di avere un dispositivo collegato ad internet a portata di mano, la curiosità di andare a spulciare youtube vi ripagherà trasformando in immagini ciò che l'autore racconta con tanto trasporto e precisione nelle sue pagine.

Chiunque troverà pane per i propri denti, da chi conosce il tango solo per sentito dire a chi già ne sa tanto e vuole scoprire ancora di più; dopo questa lettura potreste parlarne per ore e ore.
Mi sento di consigliare personalmente l'acquisto di questo libro, è un ottimo regalo anche per chi non conosce nulla di questo meraviglioso ballo.

Se disponibile, lo potete trovare in qualsiasi libreria oppure subito su Amazon, cliccando qui






Carlos Gavito. Ritratto d'artista
Massimo Di Marco - Ed. Mediafactory - 2016
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Questo libro ha lo scopo di accompagnare nuovamente Carlos Eduardo Gavito lungo il suo percorso artistico. Come è cresciuto, cosa ha letto, cosa ha ascoltato, come è girata l'elica del suo pensiero negli anni?
L'autore, che ha di Gavito una conoscenza approfondita soprattutto con Walter (uno dei fratelli) e Mabel (una delle sorelle) ed ha vissuto con lui lunghi momenti, porta il lettore davanti al miracolo dell'unicità, anima segreta del tango.
Segreta ma rintracciabile a partire dall'istante in cui il tango non venga più pensato solo come un ballo, aggrappato ad un'energia fisica, ma una danza che lascia afferrare tutte le sue intimità, la donazione di se stessi al partner.
Nell'abbraccio di tre minuti si sciolgono, come in un fuoco, emozioni abbandonate alla complicità della musica.

Gavito ci ha lasciato tutta l'essenza della sua vita artistica, è sempre con noi.






Negritudine e Tango. Un amore nascosto tra le note
di Monica Fumagalli - Ed. Abrazos - 2016
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«Gli schiavi parteciparono alla fondazione di Buenos Aires e alle guerre che ne modificarono il destino. Era figlio di schiavi anche uno dei primi bandoneonisti della storia: difficile immaginare il tango come creazione indifferente alla presenza della negritudine.» Monica Maria Fumagalli, danzatrice professionista, balla e insegna da molti anni. Ha tradotto dallo spagnolo diversi saggi tra i quali: Rafael Flores Montenegro, Il tango e i suoi labirinti, Abrazos; Gloria e Rodolfo Dinzel, Il tango.

Un'appassionata ricerca della libertà, Abrazos; Sonia Abadi, Il bazar degli abbracci, Abrazos; Rafael Flores Montenegro, Carlos Gardel. Tango senza fine, Viennepierre, Milano. I suoi due libri, Jorge Luis Borges e il tango e Carlos Gavito, la sua vita, il suo tango, scritto in collaborazione con Massimo Di Marco, sono pubblicati in Italia e in Argentina. Emanuela Bussolati si occupa di editoria per l'infanzia. I suoi libri sono pubblicati in molte lingue e hanno ricevuto diversi premi. E' rimasta affascinata dalla complessità del linguaggio del tango, traccia di passi ma, ancor prima, di musica, di storia, di cultura, di flussi di popoli. Per diffonderne la ricchezza, ha creduto nel progetto Un paso más. Un paso más nasce da un'idea di Monica Maria Fumagalli ed Emanuela Bussolati.
La collana raccoglie in diversi titoli, di cui questo è il terzo, le conferenze tenute da Monica Maria Fumagalli in diversi paesi d'Europa, a Cuba e in Argentina e la documentazione scovata durante i numerosi viaggi a Buenos Aires.






Tango. Una storia completa.
Remi Hess - Ed. Controluce - 2015
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Il percorso del tango dalle origini nei sobborghi di Buenos Aires e Montevideo alla diffusione in almeno tre continenti - Africa, America ed Europa - al "recupero" di cui è oggetto negli ultimi tempi. Fenomeno culturale complesso, infatti, il tango vede l'interazione di danza, musica, tradizione e innovazione, e coinvolge diverse classi sociali.

"L'antropologo è obbligato a interrogarsi sul senso di tale recupero. [...] Il tango appare come un laboratorio, un luogo di esplorazione nel quale i ruoli dell'uomo e della donna si decostruiscono, si analizzano, si delineano e infine si riallacciano."

"L'attesa, l'ascolto che caratterizzano il tango permettono un nuovo incontro dell'uomo e della donna in uno spazio mentale incrociato dove il mondo e le sue contraddizioni si riflettono grazie al supporto di una musica ricca e complessa e di una poesia incessantemente rinnovata".






Tango alla fine del mondo
Diego Curgia - Ed. Mondadori - 2104
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Palermo, 1894. Denunciati per aver manifestato contro le tasse, Michele Maggio, sua moglie Caterina e le gemelle Diana e Olivia vengono cacciati dal paradiso: un piccolo podere a Isola delle Femmine. Don Tano, spietato agente marittimo, vende loro una fazenda in Argentina e i biglietti del piroscafo, promettendo fortuna oltreoceano. Ma al momento della partenza manca un biglietto e Diana, diciassettenne anticonformista e ribelle, è costretta a rimanere da sola in Sicilia.
È soltanto il primo degli inganni di Tano che, pazzo di desiderio, la riduce in schiavitù.
Nel Nuovo Mondo il terreno promesso si rivela una truffa e Michele è costretto a trovare lavoro al mattatoio di Buenos Aires. La fatica delle giornate è compensata dall'incanto delle notti, trascorse al Bandoneón, un locale del porto dove, assieme ad altri emigranti, inventa il ballo del secolo: il tango.

Le note sensuali della nuova danza fanno da sfondo alla passione tra Michele e una signora dei quartieri alti, che sfida le convenzioni nell'oscurità del Bandoneón. È doña Blanca Flores, la moglie del proprietario del mattatoio.
Per quanto provino a sottrarsi alla forza del desiderio, i due non possono nulla, investiti da un genere d'amore dal quale non c'è scampo, perché il tango ci ritrova sempre, "il tango sa chi siamo". Intanto Diana, a Palermo, fuggita dal suo aguzzino, medita il riscatto e la vendetta contro chi l'ha abbandonata.






Jorge Luis Borges e il Tango
di Monica Fumagalli - Ed. Abrazos – 2012
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Nel XX secolo il tango si è trasformato in uno dei soggetti della letteratura argentina. Eppure, forse, è unicamente negli scritti di Jorge Luis Borges che il tango rappresenta un sottile e costante filo conduttore. Nel lungo viaggio attraverso le pagine dell'opera completa dello scrittore, Monica Fumagalli ripercorre le tappe della costruzione di una Buenos Aires mitica, moderna e tradizionale allo stesso tempo, città dalla quale Borges non si allontanerà mai. Di identità indiscutibilmente criolla, la Buenos Aires di Borges è un mondo popolato di compadrito e cuchillero che, persino negli anni '60, continuano a vivere in un modo di camminare, uno sguardo, un fischio. Monica Fumagalli evidenzia come, nel mondo borgesiano fatto di puro tempo e di memoria, il tango ha il compito di conservare il passato eroico dell'Argentina, trasformandosi in uno dei concetti chiave della concezione del mondo di Borges.

Monica Fumagalli nasce a Milano e si dedica per anni alla danza classica e contemporanea, quindi al tango argentino. Ballerina professionista, dal 1990 lavora in coppia con Osvaldo Roldán. Si laurea in Lingua e letteratura ispanoamericana presso l'Università Statale di Milano specializzandosi nella letteratura di area sudamericana e con una tesi su Jorge Luis Borges. Ha tradotto dallo spagnolo due saggi dedicati al tango: Rafael Flores, Il tango e i suoi labirinti, DMK Edizioni, Milano. Gloria e Rodolfo Dinzel, Il tango. Quell'ansiosa ricerca della libertà, Edizioni ABRAZOS, Stoccarda. Parallelamente alla sua attività come ballerina, tiene conferenze in tutta Italia e Svizzera sulla relazione tra tango e letteratura, argomento al quale dedica da anni le sue ricerche. Ha tenuto conferenze in diverse città italiane ospite di Provveditorati agli studi, Comuni ed Associazioni Culturali.






Amore e Tango
Maria Finn - Ed. DEA - 2012
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Come spesso accade, un evento negativo offre l'occasione di reinventare la propria vita.
Maria scopre che il marito la tradisce, si separa e la sua rinascita avviene grazie alla decisione di studiare il tango argentino.
Al di la dell'espediente narrativo, l'autrice racconta attraverso la protagonista le proprie esperienze; Maria ricomincia a riappropriarsi del suo corpo e della sua anima, attraverso il tango che la induce ad esplorare se stessa e l'altro con occhi nuovi.
Insieme ai passi impara ciò che il tango ha da insegnare su alcune tematiche fondamentali nella vita di ogni persona: l'amore, la perdita, il dominio, la capacità di lasciarsi andare, lo stile, l'intuito, il rischio.
Il rischio che bisogna correre per capire di che pasta si è fatti e quel che si vuole veramente.

La storia tocca punti comuni a quella di tante persone che hanno cominciato a ballare il tango argentino.
Una lettura leggera e piacevole, il mondo del tango raccontato con semplicità e grazia.






Milonga
Katrin Dorn - Ed. Excelsior - 2010
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Un romanzo che sa risvegliare tante voglie: voglia di ballare, voglia di viaggiare, voglia di passione e di continuare a leggere.















Il Tango e i suoi labirinti
Rafael Flores Montenegro - Ed. Abrazos - 2010
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Nato alla fine del XIX secolo lungo le sponde del Río de La Plata, il tango ha conquistato presto la città di Buenos Aires, diventandone espressione danzata, cantata e scritta, incarnando insomma l'anima urbana per eccellenza. Ne Il tango e i suoi labirinti, Rafael Flores ripercorre il cammino del tango con gli occhi curiosi dello scrittore che, senza mai prescindere dall'ispirazione letteraria, ama interrogarsi sulle radici dei fenomeni e delle storie da tramandare.

Storie che, come nel caso del tango, possono scaturire da un semplice abbraccio. Non esiste un abbraccio per promettere, per salutare, per corteggiare, per divertirsi: esiste un abbraccio per affrontarsi, per fondersi l'un l'altro, per inabissarsi nella vita e nella morte, racconta Rafael.

Ecco dunque che il tango ci si svela in queste pagine non solo attraverso le sue origini storiche, ma anche alla luce dei suoi legami con gli episodi della vita quotidiana, con la letteratura, con la danza in genere. Questo libro è dunque un invito ad una più profonda comprensione di quello spazio ormai universale, il tango, all'interno del quale hanno trovato forma e voce la gioia, la solitudine, l'incontro, la nostalgia.






Il bazar degli abbracci. Cronache della milonga di Buenos Aires
Sonia Abadi - ED. ABRAZOS - 2008
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Il Bazar degli abbracci è un viaggio nel mondo della milonga di Buenos Aires, "pronto soccorso permanente per i malati di tango, di vita, di incontri, di sogni." L'autrice, attraverso storie che hanno per protagonisti i personaggi archetipici del tango, con i loro codici e i loro aneddoti, mette in luce gli aspetti socio-culturali della "danza dell'abbraccio". L'osservazione acuta ed ironica dell'universo del tango, inteso come danza, musica e poesia, ci permette di comprendere alcuni degli aspetti chiave della miscela di culture che, a cavallo tra '800 e '900, ha dato vita al tango.

Una lettura coinvolgente e intrigante, in tempi in cui è ormai innegabile che conoscere la storia del tango significa anche "conoscere la storia non ufficiale dell'Argentina raccontata dai testi di tango". Senza abbandonare la sua professione di medico e psicanalista, Sonia Abadi passa in rassegna le molteplici realtà vincolate al mondo tango, dando il suo importante contributo. Dalla scrittura, al canto, al ballo, l'osservazione minuziosa e la creatività della sua scrittura, cattureranno l'attenzione degli amanti del tango, ma anche di coloro che ne sentiranno parlare per la prima volta. Il libro racconta l'esperienza di ballare il tango a Buenos Aires.
Descrive un fenomeno socio culturale, la relazione tra uomo e donna, la passione per il ballo. L'universo del tango riflette alcuni aspetti fondamentali della cultura e del modo di essere della gente di Buenos Aires. Questo è un viaggio nella Milonga "pronto soccorso permanente per i malati di tango, di vita, di incontri". Storie che ritraggono i protagonisti del mondo del tango, le sue figure archetipiche, con i loro codici e i loro aneddoti.






Il tango ritrovato
Haim Burstin - Ed. Donzelli - 2008
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Non l'ennesima storia del tango, non un manuale, non un racconto, né un'autobiografia.
In queste pagine il lettore troverà piuttosto una sorta di reportage, un percorso nel vissuto attuale del tango argentino, a partire dal nuovo grande successo che sta conoscendo in tutto il mondo.
Ad animare questo itinerario è l'esperienza più che ventennale dell'autore, fatta di viaggi, di letture e di un'intensa frequentazione del tango nei differenti ambienti in cui esso vive.
Un'esperienza che si offre come spunto per uno sguardo d'insieme sul tango, sul suo mondo e su coloro che lo praticano sia in Argentina che in Europa.
L'autore intende smontare i più tenaci luoghi comuni associati al tango nell'immaginario collettivo e analizzare i comportamenti, gli atteggiamenti, ma anche le pose di chi pratica questa danza e ne condivide, nei più diversi paesi, abitudini e valori.

Il volume si rivolge dunque non solo al pubblico degli appassionati, ma anche a chi guarda con curiosità a questo mondo e ne è attratto, senza capirne ancora i meccanismi di funzionamento, come pure a tutti coloro che, per interesse personale, culturale o di viaggio, si imbattono nel fenomeno tango e desiderano, dal di fuori, conoscere la chiave segreta del suo fascino.






Lezione di tango
Elsa Osorio - Ed. Guanda - 2008
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Ana è una giovane ricercatrice di sociologia, nata a Buenos Aires ma emigrata con la famiglia in Francia da bambina; Luis invece è un regista argentino in piena crisi creativa, ombroso e taciturno, arrivato fino a Parigi alla ricerca di finanziatori stranieri per la sua attività, che nell'Argentina squassata dalla crisi economica non trova più alcun possibile sbocco. Quando, una sera, i due si conoscono per caso ballando il tango in un locale parigino, emerge tutto un passato che li accomuna, a partire dall'incontro avvenuto un secolo fa tra il bisnonno di lei, Hernan Lasalle, grande ballerino di tango, e la bisnonna di lui, domestica di casa Lasalle, che di Hernan fu amante e allieva di ballo.

Un romanzo corale dal ritmo incalzante e dall’accesa sensualità, dove il ballo e i suoi protagonisti, musicisti e danzatori, reali o immaginari, si muovono sullo sfondo della storia argentina, dalle prime lotte sindacali contro i ricchi possidenti al peronismo, dagli anni bui della dittatura militare al crollo finanziario che ah tragicamente segnato il paese di recente.

Si intrecciano le storie di molti personaggi ma i veri protagonisti restano la musica e i passi del ballo; uno di quei libri che rimangono in memoria con grande piacevolezza.






Nell'abbraccio del tango. Il mondo delle milongas di Buenos Aires
E. Muraca - Ed. Xenia - 2007
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Il libro coglie lo spirito del tango ma, soprattutto, della milonga, il luogo dove si consuma il rito tango, così affascinante ed elegante.
Sensazioni, esperienze, suggestioni... il racconto si dipana avvincente, arricchito da molte interviste a numerosi personaggi che animano il mondo tanguero attuale. Gli esperti tangueros riconosceranno le vere identità al di là dello pseudonimo utilizzato, e rivivranno le emozioni delle milonghe di Buenos Aires.











Tangologia. Grande guida del tango argentino
G. Lala - Ed. Il Sigillo - 2007
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Terza edizione, completamente rinnovata ed ampliata, di un libro che è ormai un riferimento per gli appassionati di tango in tutta Italia. Rispetto alla prima edizione, sono state arricchite le sezioni sulla Musica e i Musicisti, e quella sulla Danza, con una ampliata raccolta di passi e figurazioni, illustrate con numerose fotografie.
Inoltre, sono stati aggiunti ampi capitoli sullo 'Stile milonguero', la Milonga e il Vals.

Contiene scritti di: Giorgio Lala, Lidia Ferrari, Franco Finocchiaro, Monica e Giorgio Proserpio, Mirta Tiseyra, Marianna Menzione, Pier Aldo Vignazia.

PS: peccato per la copertina, veramente brutta.






Tango. L’arte del movimento
Mauro Barreras - Ed. Geva emozioni - 2006
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L'analisi della tecnica di questi principali elementi della dinamica aiuterà il lettore a scoprire e identificare il movimento nella sua essenza e completezza.
L'opera è strutturata in diverse fasi essenziali.
Prima si svolge lo studio dell'anatomia basilare, dal quale si potrà ottenere la corretta postura del corpo secondo i principi biomeccanici della posturologia.

Poi si esamina, nel complesso gioco di forze e velocità che accompagnano il movimento, la ricerca biodinamica dell'equilibrio.
Infine si spiega come controllare, in ogni momento, la respirazione, da cui dipende la perfetta esecuzione tecnica del ballo.
Un libro che si rivelerà un ottimo supporto per entrare da protagonisti nel mondo del ballo più passionale: il tango.






A qualcuno piace… Tango
Cristina Balzano - Ed. Il Sigillo - 2006
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Un libro che percorre le strade della storia del cinema evidenziando i momenti in cui il tango diventa voce e anima della rappresentazione filmica, la musica e il ballo diventano cinema.















Todo Tango
Meri Lao - Ed. Bompiani - 2004
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Meri Lao, grande amica di Piazzolla e referente obbligato delle associazioni nate in Italia intorno al ballo rioplatense, testimone privilegiata dell'epoca d'oro del genere musicale sudamericano.

L'autrice presenta un'antologia della letteratura nel tango composta da centocinquanta canzoni-tango con testo a fronte - e un'altra del tango nella letteratura, una filmografia del cinema internazionale dal 1915 a oggi, una raccolta delle recensioni di concerti e spettacoli pubblicate nell'arco di trentacinque anni su programmi teatrali e riviste e una divertente "opiniabilia" di improvvisati autori e traduttori.








TANGO. Struttura della danza I. I suoi segreti rivelati
Mauricio Castro - Ed. Abrazos - 2004
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Attraverso un innovativo sistema questo libro offre a ciascuno la possibilità di sviluppare la propria creatività nel tango partendo da dei fondamenti tecnici solidamente stabiliti. Ciascuna istruzione è facilmente comprensibile grazie ad una serie di grafici bi- e tridimensionali ideati dallo stesso autore. Caratterizzato da uno stile chiaro, conciso ed efficiente, questo manuale, che si rivolge ai principianti così come ai ballerini più esperti, è destinato a rivoluzionare tutte le teorie didattiche utilizzate fino a questo momento per l'insegnamento di quest'appassionante disciplina che, giorno dopo giorno, conquista nuovi entusiasti adepti in tutto il mondo.

Mauricio Castro, ballerino e insegnante di tango argentino, è stato introdotto al tango da rinomati maestri di Buenos Aires, sviluppando però successivamente la propria tecnica in modo autonomo. Laureato in scienze umane, si è specializzato in programmazione neuro-linguistica, Design human Engineering ed ecologia umana. A Boston (USA), presso il Berklee College of Music, ha conseguito il titolo di Bachelor of Music. Tra i suoi studi vi sono inoltre la danza contemporanea e tecniche del movimento quali "Laban Analysis", "Bartenleff Fundamentals" e "the Skinner release System". Questa multidisciplinarità raggiunge la sua sintesi nel più completo manuale di tango che finora sia stato scritto. L'innovativo sistema di Mauricio Castro è alla base di questo eccellente volume.






Il Tango. Un'appassionata ricerca della libertà.
Gloria e Rodolfo Dinzel - Ed. Abrazos - 2002
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Quell'ansiosa ricerca di libertà… un lavoro sulla dinamica del tango che vuole di dialogare sugli aspetti tecnici e teorici di questa danza portena.

La sintesi della ricerca che Gloria e Rodolfo Dinzel hanno condotto per anni con l'intento di raccogliere le idee generatrici del Tango.
Se il lettore sa ballare, potrà verificare e prendere coscienza dei processi interni che intervengono nella danza.
Se non è così, questo libro gli permetterà di intuire perché qualcuno ha detto che il Tango è la danza più profonda della storia dell'umanità.

In questo libro gli autori non tentano di insegnare agli amanti del Tango ballato figure, sequenze o segreti coreografici ma si addentrano nel profondo di una danza meravigliosa, nella sua storia e in cioò che si può arrivare ad esprimere attraverso di essa.
i Dinzel analizzano minuziosamente i dettagli tecnici, le diverse posture e l'aspetto psicologico - individuale e di coppia - che costituiscono l'espressione Tango.
Affrontano la tecnica della danza che, come sostiene Rodolfo, permette a ballerini professionisti e principianti di ballare il Tango comprendendone la postura, la gestualità e lo stile, cioè il carattere. Tutti elementi che, se rispettati, ci permettono non soltanto di muoverci al suono di un Tango, ma di ballare davvero un Tango.

Nel XXI secolo il tango è ormai diffuso in tutto il mondo. Ciò che impariamo con maggiore facilità sono le figure del tango e i loro nomi, le sequenze e le coreografie, ma tutto questo rappresenta soltanto la forma del Tango.
Argentini e non argentini, man mano che scoprono il piacere di ballare, si rendono conto che l'acquisizione del suo carattere è un'ardua impresa eppure, solo attraverso di essa, si potrà davvero ballare e trasmettere il tango, respirarlo ed abbandonarsi a lui ogni volta che la musica suoni e due persone si abbraccino.






Tango. La storia, i miti, i testi, i passi e le figure della danza dell'amore
Alfredo Liberatori - Ed. Tolmino - 2002
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T come Tango
Meri Lao - Ed. Elleu Multimedia - 2001
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Meri Lao ci racconta del tango, della sua nascita e dei suoi interpreti, liberando quella danza dagli stereotipi che la vorrebbero legata esclusivamente a delinquenza, povertà e sesso mercenario.
In passato probabilmente è stato csoì, ma sono trascorse decine di anni e il tango oggi è tutta un'altra cosa.

Ricco, documentato e aggiornato, il libro contribuisce felicemente alla comprensione e valorizzazione del fenomeno del tango argentino.
Un libro prezioso.









Nero Tango
Foto di Pino Ninfa - Ed. Marcos y Marcos - 1999
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Il tango non è solo una danza, un genere musicale, una forma poetica, ma è innanzitutto la forma espressiva di una comunità e una forma di relazione tra i sessi.
Al cuore del tango c’è il bisogno di andare oltre una solitudine che attanaglia, la cui voce è quella appassionata del bandoneon lasciato per terra o provato in un camerino, abbracciato come quanto di più prezioso si possiede.
E’ la stessa solitudine che affiora dalle immagini delle milonghe, luoghi di incontri clandestini, dove le coppie si trovano e danzano sotto lo sguardo apparentemente distratto di un uomo o una donna solitari; oppure di quello di maestri di ballo.

Le immagini scattate da Pino Ninfa esaltano geometrie e rotazioni, slanci e conflitti, complicità e tensioni.






Il tango. Sentimento e filosofia di vita
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E. Muraca - Ed. Xenia - 1999

Un libro diviso in tre parti.
La prima sulle origini e sulla storia del tango: dove è nato, la guardia vieja, gli strumenti, il ruolo di Parigi, la guardia nueva, fino al presente. Un buon sunto di informazioni e cose note, utile come “Bignami” o per chi non ha fatto altre letture del genere.

La seconda parte approfondisce i brani del tango: gli autori, i poeti, i cantanti, i temi e i tanghi.
Molti i testi tradotti di alcuni tanghi divisi per tematiche: i luoghi, i sentimenti, gli amori, l’alcool, le donne, il lamento, la solitudine, ecc…
Interessante per chi ama sapere di che parla il tango che sta ballando, ma non conosce l’idioma.

La terza parte tratta il tango dal punto di vista della danza, il ruolo dell'uomo e della donna nel ballo, i luoghi della milonga, i ballerini e il loro rapporto con la musica, l’arte del comunicare.





Giorgio Buccolini


Cosa aspettarsi da un corso di tango?

Prendere lezioni di tango argentino (collettive o private che siano) deve portare dei frutti, non sempre immediatamente tangibili, tutta via è bene avere le idee chiare: cosa è giusto aspettarsi da un corso di tango?

Buoni insegnanti devono farvi lavorare focalizzando l'attenzione in particolar modo su

1. Equilibrio
2. Postura
3. Per l'uomo: conoscere e saper guidare una discreta quantità di passi ed evoluzioni
3. Per la donna: imparare a lasciarsi guidare ed abbellire i passi proposti con gli "adornos"


Oltre a questi 3 punti fondamentali, è bene che vengano approfonditi

4. Percezione di se stessi nel ballo
5. Percezione del/della partner
6. Percezione della coppia
7. Musica



1. Equilibrio

Entrambi i ballerini devono avere la padronanza del proprio equilibrio, la coscienza del proprio corpo rispetto allo spazio, il riconoscimento e la consapevolezza della propria posizione (la propriocezione, ricordate?).
Sia scegliendo di ballare con un abbraccio aperto che con un abbraccio chiuso, che preferiate uno stile "salón", "nuevo" o "milonguero", la consapevolezza dell'equilibrio del proprio corpo è fondamentale e non deve essere lasciata al caso o alla mercè della forza di gravità.
Tanto importante in fase di stasi, quanto in dinamica, il non gravare con il proprio peso sul partner o sul pavimento vi porterà ad un ballo migliore.
A meno che non sia una scelta ben precisa, nessuno ha piacere di ballare con una persona addosso a mo' di zavorra. Questo limita i movimenti, genera ansia e, se la cosa non è esplicitamente desiderata, da pure fastidio.

Come perfezionare il proprio equilibrio?
Considerare l'equilibrio una dote esclusivamente istintuale è un errore, è una vera e propria abilità e come tale si può migliorare.
L'equilibrio non si impara per magia, per imposizione delle mani da parte dei maestri o per chiacchiere intorno al caminetto.

È opportuno lavorare sodo per ottenere una postura corretta ed una sufficiente e continua azione muscolare.
Al mantenimento dell'equilibrio, statico o dinamico, collaborano le fasce muscolari dell'addome, i glutei, i muscoli delle gambe, dei piedi e la muscolatura della colonna.

Occorre lavorare con costanza attraverso esercizi specifici che permettano di imparare a conoscere il proprio corpo, a percepire quali muscoli entrano in gioco, quanto e quando; occorre imparare ad attivarli e a controllarli, a dosare la giusta forza nel giusto spazio al momento giusto.
È necessario esercitarsi a percepire come i piedi "sentono" il pavimento, a gestire la spinta dei polpacci, delle cosce, dei glutei, a lavorare con gli addominali, i dorsali e le spalle, a dosare e il respiro.

Sono esercizi spesso noiosi e per questo il più delle volte vengono tralasciati durante le lezioni di tango.
Sebbene sia consigliabile dedicare a tali pratiche almeno 5 minuti all’inizio di ogni lezione, capisco bene le esigenze dei maestri: il tempo è poco (soprattutto nelle lezioni private) e questi esercizi possono sembrare lenti e ripetitivi e molti allievi hanno fretta di imparare e vogliono bruciare le tappe.
Diventa importante allora quantomeno mostrare e spiegare di tanto in tanto quali esercizi permettano di migliorare il proprio equilibrio in maniera tale che chi voglia, possa poi eseguirli tranquillamente a casa, dedicando ad essi tutto il tempo che vuole. Anche tutti i giorni.
I miglioramenti saranno notevoli.

Tempo fa è stato pubblicato un articolo sugli esercizi da fare a casa per migliorare nel tango, li trovate qui.

È importante quindi che venga insegnato come sentire il proprio corpo, che, durante un percorso di studi a lungo termine, non vengano trascurati del tutto questi esercizi e che non vengano mostrati solo in qualche sporadico stage di tecnica il cui pagamento è extra rispetto al corso di tango.
Pensate ad una scuderia automobilistica, che senso avrebbe se nessuno si occupasse e preoccupasse della manutenzione delle automobili?



2. Postura

Da un punto di vista "tecnico" la postura è il corretto rapporto tra colonna e bacino e tra questi e gli arti e la testa in una costante ricerca di equilibrio in maniera tale da ottenere il massimo rendimento con il minor dispendio energetico in assenza di dolore.

Da un punto di vista "filosofico" la postura è espressione di un vissuto ereditato, è il modo in cui respiriamo, come stiamo in piedi, come ci relazioniamo rispetto a noi stessi e agli altri tramite il linguaggio del corpo.
Tale linguaggio è immediato e privo di qualsiasi filtro e mistificazione, il che significa che trasmette immediatamente l'idea di chi siamo e di come ci muoviamo.

Impensabile quindi voler ballare bene il tango argentino senza curarsi della postura.

Una buona postura porta un buon equilibrio, non il contrario.
Si può riuscire a trovare un certo equilibrio pur avendo una postura goffa, ballando "storti". Sembra strano, ma c'è chi ci riesce (questo, a mio avviso, denota un certo disordine mentale, ma corro il rischio di addentrarmi in un discorso molto delicato e complesso, sebbene divertente).
Torniamo al nostro tema: una buona postura permette di affaticare minimamente il corpo, di lavorare con il minimo sforzo, permette di fare evoluzioni complicate nella maniera più semplice, dal momento che il movimento avviene in modo fluido e naturale, senza fronzoli e forzature.
Da un punto di vista estetico conferisce ai ballerini (e di conseguenza alla coppia) una maggiore eleganza ed armonia.

C'è chi ha una predisposizione innata all'eleganza dei propri movimenti  e chi deve lavorarci.
Le cause possono essere infinite, ma sicuramente, una buona guida da parte degli insegnanti e un po' di attenzione da parte vostra vi farà certamente migliorare.
Chi balla con una postura più composta ed elegante si nota anche nei passi più semplici.
I ballerini di tango più consumati affermano "È meglio sacrificare il passo che la postura".
Eppure non sono alieni o divinità, sono persone con due braccia, due gambe, un busto e una testa come chiunque altro.
Probabilmente sono stati istruiti a dovere e si sono allenati a ballare mantenendo una postura corretta al punto che ora viene (o sembra) spontanea.

Riprendetevi con il telefonino o una videocamera, resterete sorpresi di quanto il modo in cui vi immaginate ballare e come effettivamente ballate, siano distanti tra loro.
Questo è il primo passo per riflettere e migliorare.

Insegnanti che non correggono posture errate, che "lasciano fare" basta che la figura di oggi venga, che si dedicano solo a far memorizzare mille e mille passi, mi dispiace, non vi stanno insegnando a ballare veramente il tango argentino.



3. Marcare e seguire

Per diventare ballerini di tango, uomini e donne devono compiere un percorso differente per poi incontrarsi alla meta.


Per gli uomini.
Molti maestri e ballerini, argentini e non, inorridiscono quando vedono il tango ballato nelle milonghe romane.
Non c'è postura, solo voglia di fare passi da protagonisti, spesso i ballerini sono “tutti storti”.
Non c'è rispetto verso se stessi, verso il/la partner, verso la musica e figuriamoci verso le altre coppie.
Non c'è tango.

Ganci, anzi, diciamolo "all'argentina" che fa figo, ganchos, voleos, planeos, giros, spesso goffi, eseguiti maldestramente. Ai limiti del ridicolo o del pericoloso, quasi grotteschi. E spesso, spessissimo, al di fuori della musica.
Alcuni corsi di tango vengono gestiti dando priorità a figure sempre nuove, senza curare i particolari e spiegarne il senso; ballare in questo modo è una cosa orrenda, ma è pur vero che l'uomo deve conoscere una discreta quantità di passi ed evoluzioni.
Deve padroneggiare, per saper cambiare, le camminate passando dalla parallela alla cruzada, deve sapere quali figure possono essere innescate da una sacada fatta con una gamba piuttosto che con l'altra.
Capire quando e come guidare un pivot o un giro alla donna, svincolarsi agilmente in una milonga affollata e saper improvvisare qualora avvenga un imprevisto o la partner non comprenda la guida di un passo, cambiando velocemente idea senza che nessuno se ne accorga e, soprattutto, senza pensare.
Questo avviene grezie agli insegnamenti di un buon maestro e con la pratica.
E, come se tutto ciò non bastasse, l'uomo deve avere le idee chiare sulla direzione prima e dopo un determinata sequenza.

Se l'uomo non sa cosa proporre... cosa fa ballare ad una donna? Una tanda dura diversi minuti, non si può gestire con solo 2 o 3 figure nel proprio arsenale (anche se su questo argomento ci sarebbe tanto da dire, una bella camminata è preferibile a decide di figure).
Capisco bene le perplessità di chi si avvicina al ballo per la prima volta, magari ad una certa età, di chi è abituato a muoversi per schemi fissi, di chi è ambizioso e vorrebbe subito proporre un ballo divertente e coinvolgente.
All'inizio occorre memorizzare qualcosa.

Uomini alle prime armi, memorizzate una sequenza ed eseguitela ogni volta che cominciate un ballo.
Ad esempio cominciate con un passo base in 8 tempi, successivamente riproponetela fermandovi al quinto passo e via con uno o piuù ocho adelante dall'incrocio, a seguire poi guidate un ocho atras e panino... ecco avete rotto il ghiaccio.
Sembrerà scontato ma è giusto cominciare dai passi più semplici e quando li si padroneggia inserire nello schema quelli più complessi. Provate a variare la quantità di passi prima dell'ocho, a variare il numero di ocho stessi. Starete improvvisando.
Quando sarete sicuri del vostro schema preferito, divertitevi poi a mischiare l'ordine degli elementi.

In realtà dovrà essere la musica a chiamare i passi, ma questo avviene ad un certo livello.

Se imparare a memoria una serie di passi è utile, ancora di più lo diventa capire cosa accade e perché.
Bravi insegnati spiegano il perché si faccia così e non diversamente, cosa vada comunicato alla donna con la parte superiore del corpo mentre le gambe compiono il passo, come e quali siano i tempi e i modi da dedicare a lei e anche gli spazi da lasciarle affinché possa, se lo desidera, adornare.

Dalle vostre di lezioni di tango, uomini, aspettatevi di capire, non di copiare passi e sequenze imparate a memoria come robot.


Per le donne.
La donna segue. Non anticipa, non esita. Fa quello che le viene proposto, esegue il passo guidato e lo completa con la grazia dei movimenti e la femminilità del suo essere e arricchendolo con dei giochi di piedi, gli "adornos".
Non è facile, soprattutto per chi non ha mai ballato in vita propria, lasciarsi andare alla guida di un'altra persona, tuttavia questo è il ruolo della donna nel tango argentino.

Augurandovi di ballare con un uomo dalla guida chiara e pulita, è giusto che una donna affini i sensi e attivi i muscoli per sentire ed interpretare nel modo corretto il comando dell'uomo nell'istante in cui le viene marcato.
Una donna non è tenuta a memorizzare passi e figure, ma, chiaramente, una consapevolezza in questo senso aiuta.

Gli "adornos" non sono veri e propri passi, sono dei disegni che la donna compie con il piede (o con tutta la gamba) libera, mentre compie il passo proposto dall'uomo.
È con gli "adornos" che la donna esprime la sua fantasia, la sua voglia di giocare con il partner e con la musica. Prima ho scritto che vengono compiuti tra un passo e l'altro, ma non è sempre così. A volte l'uomo lascia la parola alla donna, smette di guidare, per lasciarla giocare (si spera) con lui e la donna lo farà attraverso "adornos" sempre più elaborati ed aggraziati, interagendo con le gambe dell'uomo.
O, se proprio il suo ballerino le sta antipatico, lo farà per farsi notare.
Il passo proposto dall'uomo, di fatto, si compie anche senza alcun "adorno", ma se la donna non esegue nessun abbellimento e la ballerina della coppia vicino invece sì, mi dispiace, ma sarà lei a catturare l'attenzione di tutti.


Per uomini e donne.
Dalle vostre di lezioni di tango, aspettatevi di capire il perché avvengono determinati spostamenti, non di copiare passi imparati a memoria a mo' di automi, aspettatevi di saper comprendere cosa accade al vostro corpo a quello del/della vostra partner e intorno a voi.
Il tango, appresi passi e tecnica, è un ballo totalmente improvvisato.
Attenzione: improvvisato nel senso che i passi e le sequenze non seguono uno schema fisso e sempre uguale, improvvisato nel senso che le evoluzioni e le traiettorie sono decise sul momento.
Non nel senso di “come viene viene”.

Pensate ad una bella conversazione tra un uomo e una donna. Qualsiasi conversazione è totalmente improvvisata, ma non occorre prima imparare la grammatica per parlare la stessa lingua?
Nel caso del tango si parla una lingua non verbale, ma che ha la sua grammatica.
La grammatica del tango corrisponde alla tecnica dei passi e alla consapevolezza del proprio ruolo; una volta imparate queste potrete comunicare in totale libertà.

Sebbene all’inizio aiuti, ricordate che nessun vero dialogo avviene attraverso battute imparate a memoria.


È giusto pretendere da un corso di tango approfondimenti su equilibrio e postura (punti 1 e 2) ma anche indicazioni pratiche su come far determinati passi e degli schemi funzionali da attuare in milonga.
Schemi da memorizzare in un primo momento e da analizzare e personalizzare giocando in un secondo.



4. Percezione di se stessi

Avere un buon equilibrio, una buona postura e una buona guida (o una buona comprensione della guida, nel caso di una donna) vi farà essere ballerini piacevoli.
Ma poi succede che... "Ho un buon equilibrio, conosco tanti passi e li guido in maniera chiara e comprensibile (oppure, seguo senza pensare – e pesare - i comandi che l'uomo marca)... eppure quella coppia vicina, pur facendo meno figure, ha qualcosa in più... qualcosa che non saprei spiegare, ma si vede chiaramente... ecco guarda, che belli."
Quante volte ho sentito frasi simili.
Quel qualcosa è "l'atteggiamento".
Va detto che il tango argentino è un ballo fatto anche di apparenza; chiamatela passione, chiamatela sentimento, chiamatela come vi pare... fatto sta che nel tango argentino (messe da parte esibizioni e spettacoli) c'è una piccola componente di teatralità.
Non occorre esagerare, è piccola. Ma un po' c'è.

Buoni insegnanti spiegano anche questo: piccoli movimenti accentuati al momento giusto, accelerazioni, rallentamenti, pause che danno un colore diverso anche al passo base.
Lo sguardo che si incrocia, sia pure per un istante.
Questo è comunicare.



5. Percezione del/della partner

Mi piace ricordare quando avevo 7,8 anni e giocavo a briscola con mia nonna.
Come tutti i bambini, diciamocelo, ero una vera “pippa”; le prime volte confondevo il fante con il cavallo e non sapevo nemmeno contare i punti. Figuriamoci pianificare strategie, compariva un asso? Mio! Subito! I segni poi, non ne parliamo.
Mia nonna mi dedicava il suo tempo non certo per la mia bravura, ma per l'affetto che provava per me.
Questo dovrebbe essere lo spirito con cui si balla il tango.
Quando ballate, ballate con la persona, non con il suo livello.
Ci sono ovviamente casi in cui si ha voglia di ballare con una persona per la sua maestria... se ci riflettete una cosa non esclude necessariamente l'altra.

Se non avete piacere di ballare con una persona, non ballateci.
Se vi viene proposto un abbraccio che non vi convince, non fatelo.
Non si balla guancia a guancia perché "Il tango si balla così", diventerebbe un esercizio robotico e perderebbe qualsiasi significato.
Un grande maestro un giorno mi disse "El abrazo es el risultado de un relación". Nulla di più vero.

Il tango è un dialogo e i dialoghi più belli e veri sono quelli in cui ci si apre all'interlocutore in maniera spontanea, consona alla relazione che si ha (o che si vorrebbe avere).


In che modo si può migliorare sotto questo punto di vista?
Da un punto di vista "filosofico" direi "lavorando su se stessi", aprendosi ai sentimenti, alla gentilezza, alla sicurezza, all'empatia, alla pace.

Ma da un punto di vista pratico?
Principalmente lavorando sulla dissociazione, cercarsi con il busto fa si che non si perda il contatto con il/la partner. Occorre un po' (solo un po') di elasticità.
Lavorando sulla calma, mettendo da parte fretta ed egoismo, non pensate solo a chiudere il vostro passo, uomini imparate ad aspettare la donna, donne attendete la guida dell'uomo.
Ballate con il vostro partner per essere "coppia".
Ricordando il proprio ruolo e allo stesso tempo che il/la partner non è un accessorio, ma una persona.
L'uomo pensi a guidare in maniera chiara e decisa, mai violenta.
La donna pensi a seguire il comando dell'uomo e valorizzare l'estetica del ballo, pensando, lo ripeto, come coppia, quindi non solo a se stessa.

Buoni insegnanti vi portano a riflettere anche su questo aspetto, "l'aprirsi all'altro", il vero dialogo con l'altra persona, ecco che, "colmando la tecnica con tutto quello che abbiamo dentro di noi" (citazione di M. Barreras) da esercizio ginnico, il vostro ballo diventerà un vero e proprio dialogo tra un uomo e una donna.



6. Percezione della coppia (nello spazio della milonga)

A parte casi particolari, si decide di prendere lezioni di tango per andare a ballare in milonga, dove ci sono decine e decine di altre coppie.

Il tango argentino è un ballo sociale. Che vuol dire?
Che si balla per il piacere di stare insieme ad altre coppie che a loro volta ballano con lo stesso spirito.
Se volete saperne di pi, cliccate qui.
Vi suona strano? Faccio un esempio più vicino alla nostre abitudini: pensate ad una partita di calcetto tra amici, non ad una di quelle agonistiche.
Pensate ad un gruppo di amici che senza troppe pretese si vedono tutti i giovedì da anni e anni.
Chi ruba la palla ai propri compagni, chi non la passa, chi non gioca con lo spirito di divertirsi insieme, rovina tutto.
Ora un esempio più vicino alla cultura femminile: pensate alla classica cena di Natale tra amici e parenti.  Nessuno esagera con smanie da protagonista, la cuoca più brava o l'invitata più bella non salgono sul tavolo per mostrare le proprie doti.
Si sta insieme per il piacere di stare insieme e questo è lo scopo.

In una milonga le persone non sono tutti amici o parenti, è vero, ma, si è tutti accomunati dall'amore per il tango e questo dovrebbe bastare a creare un legame di solidarietà e rispetto.

Tuttavia siamo italiani e riusciamo a mettere il nostro egoismo e una sorta di innata avversione per le regole in tutto quello che facciamo, sia pure a nostro discapito… basti pensare a come si comporta la gente guidando l'auto.

Se in una milonga si vuole sentire il vero spirito del tango argentino, è fondamentale ballare in armonia con le altre coppie.
Uomini, abbiate chiara la traiettoria che state percorrendo, la frontalità, non invadete lo spazio di altre coppie, non cambiate corsia, non andate contromano...
Qualcuno sentì l’esigenza di scrivere una sorta di regolamento durante e fuori dal ballo, il cosiddetto Galateo della Milonga, penso che un ripasso ogni tanto di tali regole, non farebbe male a tante persone.

Donne, va bene abbandonarsi alla guida dell'uomo e chiudere gli occhi, ma abbiate sempre in mente dove vi trovate e regolate i vostri adorni alla spazio che avete a disposizione; non cercate di essere le protagoniste della sala, non è questo il fine del tango, se verrà, verrà da se e se non verrà chi se ne frega.
Ballate per essere una coppia tra altre coppie.


Dal vostro corso di tango aspettatevi che venga illustrata chiaramente la direzione prima e dopo il passo, che gli uomini vengano istruiti a seguire traiettorie dritte e precise, che vengano corrette guide dalla conduzione totalmente anarchica.
Questo aspetto riguarda principalmente gli uomini, ma anche le donne devono rendersi conto della traiettoria che il ballerino sta compiendo.
Per l’amore verso il tango, per il rispetto verso le altre persone e per la vostra incolumità imparate a riconoscete i marcadores disordinati ed evitate di ballarci fino a che non avranno imparato a stare tra altre coppie. A Natale regalate loro un navigatore.



7. Musica

Tutto quanto è stato raccontato fino ad ora ha più senso se attuato in accordo alla musica.
Ogni brano racconta una storia e lo fa attraverso la melodia, che evoca emozioni sulla base del ritmo.

Si può ballare sul ritmo, ma la vera magia avviene se lo si fa insieme alla melodia. Ecco che anche i ballerini diventano strumenti dell'orchestra.
Accelerazioni, rallentamenti, pause, sguardi, corpi, tutto contribuisce a fare la differenza.

È utile sia per l'uomo che per la donna conoscere dei brani, e, se vi piace un autore in particolare, approfondite la sua storia e le sue interpretazioni. La curiosità premia sempre.

Autori ed orchestre differenti interpretano i propri brani in modi differenti, se imparerete a "sentire" queste sfumature comincerete a rendervi conto di come la musica abbia dei colori che, anche a parità di passo, suggeriscono atteggiamenti differenti. Stati d'animo da esprimere con il linguaggio del corpo. Allora starete veramente danzando.


Insegnanti che non addestrano a distinguere se si stia ballando ritmo o sulla melodia, come passare dall'uno all'altra, che dedicano lezioni di "musicalità" all'interpretazione di uno o due  brani di cui imparare i passaggi quasi a memoria senza spiegare i concetti generali della musicalità, mi dispiace, non vi stanno insegnando a ballare veramente il tango argentino.





Questi concetti possono sembrare scontati a chi balla già da un po' di tempo, sono meno scontati per chi si è avvicinato al tango da poco.
Vivo a Roma e posso affermare in assoluta serenità che ho conosciuto e conosco insegnanti e scuole eccellenti.
E questo non può farmi che piacere.



Giorgio Buccolini




10 motivi per imparare e ballare il tango argentino

Voler imparare a ballare il tango argentino non dovrebbe avere bisogno di motivazioni fondate su ragionamenti, ci si sente chiamati.
Ma se, pur avvertendone il richiamo, appartenete alla schiera delle persone incerte o molto riflessive ed avete bisogno di ragioni concrete per cominciare una cosa nuova, ecco che questa lettura fa al caso vostro.



1 - Permette di conoscere tante persone

Ogni mese sempre più persone decidono di imparare a ballare il tango e, appresi i primi passi, cominciano a frequentare le milonghe (i locali in cui si balla tango).
Iscriversi ad un corso collettivo è una buona opportunità per ampliare il giro delle proprie conoscenze, così come prendere lezioni private e poi frequentare le milonghe della propria città (che spesso propongono una lezione nel corso della serata, altra occasione per conoscere gente nuova).
La convinzione che sia necessario iscriversi ad un corso o andare a ballare in coppia oggi non ha senso, sono così tante le persone che si vogliono avvicinare a questo ballo che sia nelle lezioni che nei locali chiunque ha modo di ballare e conoscere. Anzi, da single ci si può divertire di più...

Se l'intento principale è quello di ballare il tango e si condivide questa passione in maniera sana, non c'è ragione per cui non possano nascere nuove conoscenze (o a volte un amore, perché no) e oggi, grazie agli smartphone e ai social network, è ancora più facile conoscersi, tenersi in contatto ed organizzare gruppi di amici per andare a ballare.



2 - Mette in risalto sensualità ed eleganza

I modi di ballare il tango sono diversi, è tango quello che si balla stretti nella riservata dolcezza di un abbraccio intimo e lo è quello caratterizzato dall'entusiasmo energico suggerito dalla musica del tango nuevo, quando lo spazio lo permette.
Ciò che accomuna le varie modalità di ballo sono grazia, eleganza e sensualità.
Pensando a balli latini come la salsa cubana, la bachata o la più recente kizomba, non possiamo non essere d'accordo sul fatto questi siano caratterizzati da una sensualità esplosiva e connotati da un richiamo sessuale diretto, evocato dai movimenti continui dei fianchi (in avanti, indietro e lateralmente); il tango è diverso. La postura è più rigida, la connessione è necessaria, i corpi interagiscono all'unisono senza svolazzamenti, i fianchi si muovono attraverso rotazioni sul proprio asse; tutto questo conferisce un'eleganza che aggiunge grazia, eleganza e dignità a questa danza.
Sensualità e sessualità sono due cose ben diverse.



3 - È un esercizio fisico leggero, ma tonificante

Si bruciano parecchie calorie ballando tango e il bello è che lo si fa divertendosi.
E per chi non voglia tornare a casa distrutto, ecco che un tango ballato "staticamente" richiede meno energia di tanghi sfrenati o di una salsa.
Possiamo decidere quando iniziare e quando smettere, possiamo decidere di ballare 1 o 10 tande (nel tango non si balla un brano solo, ma generalmente 4. Un gruppo di quattro tanghi costituisce una tanda, che dura, in linea di massima, 15 minuti; se la matematica non è un'opinione, emerge che se balliamo 4 tande, abbiamo fatto attività - più o meno leggera - per un'ora circa).
Il tango è un ballo "scivolato", niente impatti pesanti con il pavimento, può quindi essere ballato a lungo senza che caviglie, ginocchia ed articolazioni ne risentano particolarmente ed è un ottimo esercizio per tenere in movimento le gambe.
A proposito di gambe, provate ad osservare le gambe delle donne che ballano il tango argentino, non hanno dei polpacci bellissimi e definiti?



4 - Contribuisce a migliorare la vostra postura

Il tango si balla attraverso semplici passi - avanti, indietro e laterali - arricchiti da giri sul posto.
I movimenti sono guidati da parte dell'uomo attraverso il busto ed entrambi i ballerini danzano mantenendo l'equilibrio sul proprio asse (fatta eccezione per passi particolari).
Si richiede un eccezionale controllo dei movimenti e ad una fluidità nella guida e nell'esecuzione dei passi, il tutto su un equilibrio impeccabile.
Beh, se questo non migliorerà la vostra postura, resta solo l'equilibrismo senza rete.
Se passate ore seduti davanti ad una scrivania, il tango vi farà sicuramente bene, credetemi.



5 - Rilassa e ringiovanisce

I ballerini non devono compiere movimenti bruschi, devono essere rilassati e, allo stesso tempo, tonici e presenti, sensibili al/alla partner, alla musica e alle altre coppie. Non devono trasmettere ansia, ma nemmeno essere mosci o addormentati.
Possiamo paragonare lo stato mentale a quello della meditazione, con la piacevole differenza del contatto con il corpo (e l'anima) di un'altra persona.
Per la donna, il cui ruolo è quello di seguire, possiamo parlare di un stato di "tango-trance", ovvero uno stato sospeso tra sogno (godersi la musica, "sentire" la guida del proprio partner, perdersi nel suo abbraccio senza pensare a guidare o comandare e lasciarsi condurre) e realtà (essere in equilibrio sui tacchi, compiere movimenti aggraziati, capire la guida, prestare attenzione alle altre coppie).
L'uomo a sua volta deve abbandonarsi alla musica, ma essere presente prestando attenzione alle altre coppie e al guidare la propria ballerina senza imporsi violentemente.
Tutto questo inizialmente creerà stress e "ansia da prestazione", ma con un pò di pratica tutti questi concetti diventeranno spontanei e resteranno solo i lati piacevoli del ballo.

E, da che mondo è mondo, fare una cosa piacevole, mette di buon umore.

Chi balla tango lo sa bene: il tango non è solo un ballo, è un mondo.
Chi frequenta le milonghe, si ritrova a far parte di un giro in cui le buone maniere sono apprezzate, in cui la finezza la fa da padrona e le occasioni per vestirsi eleganti possono essere frequenti, sicuramente meno noiose delle riunioni aziendali; anche questo è tango.
Volenti o nolenti ci ritrova a rinfrescare il guardaroba, a prestare attenzione sul proprio aspetto, si pensa a migliorare il proprio look in generale.

Quando arrivano i primi risultati, si persevera con rinnovata gioia, si comincia a fare attenzione alla linea, si diventa di fatto più belli nel fisico e nello spirito.

E se questo non significa ringiovanire...



6 - Si può cominciare a qualsiasi età

Alcune persone hanno la fortuna di scoprire il tango argentino da giovani. Questo permette loro di vivere quei primi anni necessari per familiarizzare con i passi e la postura in maniera giocosa ed avere ancora tanti anni davanti per migliorare.
Tante altre persone invece si avvicinano al mondo del tango superati i  40, i 50, qualcuno anche dopo... meglio tardi che mai!

Ricordate sempre che tango non sono richieste doti atletiche e nemmeno passi da coreografia.
Queste cose funzionano per le esibizioni e per i film di Hollywood. Qui si parla del vero tango, di quello che la gente balla nelle milonghe.

È fondamentale l'interpretazione, intensità, il rispetto del/delal partner e degli altri... doti che crescono con le esperienze di vita. Cosa che, a volte, i giovani - con tutta lo loro invidiabilissima energia e voglia di fare - non hanno.
Il tango deve essere prima di tutto nella vostra testa, poi nel vostro atteggiamento; il tango "ballato" lo si può interpretare anche su una mattonella.



7 - Si può ballare per anni, anni e decenni

Il tango lo si può ballare con una frequenza regolare o alternando pause e momenti più intensi. Non ci sono regole, purtroppo è la vita che con le sue vicissitudini scandisce il ritmo delle nostre passioni.
Ballare tango, si dice, è come andare in bicicletta, è possibile farlo in maniera continuativa o smettere per poi tornare a farlo.
Il tango, con i suoi movimenti, mantiene in forma il corpo e fare una cosa che appassiona, mantiene giovane il cervello.
Si evita di invecchiare prematuramente (e a giudicare dalla bellezza di alcune mie amiche ballerine, evita di invecchiare sotto ogni punto di vista).
Come se ciò non bastasse, il tango argentino è utilizzato terapeuticamente per gli anziani e addirittura per chi soffre del morbo di Parkinson, migliora sensibilmente la postura e l'equilibrio più di qualsiasi altro ballo da sala.
Fino a che è possibile camminare, è possibile ballare tango.
Fino a che è possibile immaginare passi e giochi di gambe, è possibile migliorarsi.



8 - È un ballo "su misura"

Il tango è un ballo dalle mille sfaccettature; non esiste un solo modo di ballare tango e si migliora per gradi.
Sia che siate dei "pezzi di legno", sia che siate fluidi ed elastici, troverete il vostro modo di interpretare il ballo con passi e movimenti che si adatteranno comodamente alle vostre possibilità. Si può compiere un piccolo voleo, dove il piede fa una piccola carezza al pavimento, o far volteggiare la gamba così in alto che sembra stiate facendo un provino per Broadway; si possono compiere camminate dalle falcate gigantesche così come piccoli passi quasi sul posto.
Si può interpretare un ballo con la sensualità e la passionalità di un consumato latin lover così come si può ballare in maniera stravagante e giocosa tenendo un abbraccio più largo e compiendo passi più ritmici e divertenti.
Tutto questo è tango.




9 - Può restare tuttavia un passatempo economico

Mettiamo da parte i soldi spesi per scarpe e vestiti.
Un paio di buone scarpe possono bastare per godersi parecchi mesi di tango, il resto è legato alla nostra vanità ed alle possibilità individuali.
Il tango è un ballo che può essere ballato a buon mercato.

Il tango nasce in Argentina come ballo sociale e come tale non vuole essere qualcosa di elitario; noi non siamo argentini e il tango non fa parte della nostra tradizione da decenni ma, sebbene sia legato alla moda, sempre più frequenti sono le cosiddette "milonghe popolari" il cui ingresso è inferiore a 5 euro. Se da una parte un costo troppo basso può portare ad un'affluenza eccessiva o di basso livello, è tuttavia vero che permette di godersi una serata di tango con una spesa molto contenuta.
È chiaro che chi voglia far parte di ambienti elitari (nel tango, come in tutte le cose, esistono anche questi) debba spendere qualcosa in più. Tuttavia non il presente non è l'articolo per questo tipo di considerazioni.

Milonghe meno economiche offrono comunque soluzioni interessanti, con il costo dell'ingresso (in genere intorno ai 10 euro) spesso è possibile seguire una lezione, che permette a giovani - e meno giovani - maestri di farsi conoscere e alla gente di fare amicizia prima di godersi la serata. Consumazione compresa.

Altre milonghe invece offrono lo spettacolo di ballerini famosi a livello internazionale; in questi casi il costo di ingresso sale, ma parliamo sempre di cifre abbordabili che paragonate alla bellezza delle esibizioni non dovrebbero nemmeno essere discusse.

I corsi collettivi di tango hanno un costo che varia (in base alla competenza dei maestri, alla misura in cui vogliono e possono seguire i singoli allievi, alla qualità dei servizi offerti in generale); il più delle volte non si superano i 60 euro mensili per una lezione alla settimana.
Le lezioni private possono costare dai 20 ai 200 euro, in base alla qualità o alla fama dell'insegnante  (NB: non sempre le due cose coincidono).

Le pratiche sono spesso gratuite, per pratica nel tango si intende un pomeriggio o una serata organizzata dai maestri di questa o quella scuola, questi eventi sono utili per gli allievi in quanto possono familiarizzare e per gli esterni affinchè conoscano nuovi maestri.

Insomma ad un costo spesso inferiore di quello di un biglietto del cinema, vi si presenta la possibilità di una serata danzante, arricchita da cocktail, lezione o spettacolo.
Ma a differenza di un film visto al cinema, i protagonisti sarete voi.



10 - È il ballo per quelle persone che pensano di non poter ballare, anche per nerd, intellettualoidi e secchioni

Se l'idea di shakerare il vostro corpo con la salsa vi imbarazza, se pensate che la bachata e la kizomba appartengano a ventenni dai fisici scolpiti e soprattutto che come balli osino troppo e siano fuori dal vostro concetto di eleganza e sensualità, se vi considerate emarginati perché "diversi dagli altri" in quanto appassionati di poesia, letteratura o musica classica, se quando sentite una storia drammatica l'empatia vi fa venire la pelle d'oca, se solo conoscete il significato di "empatia", il tango fa anche per voi.

Leggendo i punti precedenti avrete capito che il tango può essere ballato in accordo al vostro corpo e alle vostre possibilità e soprattutto alla vostra personalità, si balla per stare bene con se stessi e con il/la propria partner, tutto il resto verrà dopo.

Sappiate, o voi anime sensibili, che il tango non è solo "ballo", è cultura, è letteratura, è poesia, è la storia (e la vita) di musicisti e compositori celebri di altissimo livello, è la storia (e la vita) di un popolo che ha molto in comune con noi italiani; una storia che dura da più di cento anni e che ha tanto da raccontare.


Giorgio Buccolini







Gli esercizi da fare a casa per migliorare nel tango

Una serie di esercizi, spesso trascurati durante le lezioni collettive e private, diventano argomento principale dei seminari di "tecnica" per uomo e per donna.
Lezioni frequentate da chi ha compreso quanto sia importante lavorare anche sulla propria postura oltre che imparare figure su figure (a volte nel totale abbandono dei maestri).
Alcuni esercizi, se svolti quotidianamente, aiutano a perfezionare l'equilibrio, la postura e portano notevoli miglioramenti nel ballo in generale.
Molti di questi esercizi possono essere svolti "comodamente" a casa, in coppia o anche da soli.
Non serve nemmeno troppo spazio; uno specchio, invece, è consigliato. Meglio ancora una videocamera.


Abituatevi, per tutti gli esercizi proposti, a partire da una posizione comoda, state in piedi, dritti, con i talloni uniti e le punte leggermente aperte; chiamiamo questa posizione "posizione di partenza".

Lo scopo finale è quello di "sentire" la vostra posizione senza guardare (propriocezione, ricordate?): la vostra posizione percepita dovrà corrispondere il più possibile a quella realmente assunta dal vostro corpo.



Lavoriamo sull'asse

Cambi di peso frontali

Dalla posizione di partenza, spostate il vostro peso un po' in avanti e un po' indietro e mantenete la nuova posizione per qualche secondo, poi tornate nella posizione di partenza.
Nel cambiare il peso fate attenzione a non muovere i piedi, non piegate le ginocchia né accovacciatevi.
Andando in avanti poggerete maggiormente sugli avanpiedi, andando indietro sui talloni, prestate attenzione non sollevare mai completamente da terra la parte del piede priva del peso.
Non occorre esagerare, ballando in milonga non arriverete mai a inclinazioni estreme.
Eseguendo questo esercizio imparerete a conoscere quale è il limite oltre il quale si perde l'equilibrio e a gestire l'inclinazione del vostro asse con padronanza e consapevolezza.
Provate questo esercizio con le scarpe con cui andrete a ballare (utile soprattutto per le donne).

Esercizio è fondamentale per migliorare la gestione dell'asse e quindi la postura e l'equilibrio durante il ballo; migliorando il rapporto con il vostro asse migliorerete il modo di ballare in coppia, riducendo notevolmente le occasioni in cui tirerete o strattonerete il/la partner.



Cambi di peso laterali

Dalla posizione di partenza, senza muovere i piedi, spostate completamente il peso prima sulla gamba destra per poi passare alla sinistra e viceversa. Compiete questo movimento lentamente sentendo il graduale cambio di peso.
Tenete dritta la gamba che ha il peso del corpo mentre sarà leggermente flessa sul ginocchio quella senza.
Nello spostare il peso da una gamba all' altra non muovete i piedi.




Ecco un video con alcuni esercizio di gestione del peso, utili come riscaldamento e potenziamento di caviglie e articolazioni.
Sono esercizi fondamentali sia per le donne che per gli uomini:




Lavoriamo sulla dissociazione

Unite i piedi in quella che abbiamo chiamato posizione di partenza e ruotate il torso prima a destra e sinistra (senza esagerare e senza sforzarvi troppo), il movimento dovrà essere fluido e naturale.

Potrete aiutarvi con un bastone (va bene anche un manico di scopa),tenendolo davanti le spalle con le braccia tese o semitese (oppure dietro il collo o dietro la vita).

Fate questo esercizio davanti allo specchio ed assicuratevi di non modificare la postura e che le spalle rimangano alla stessa altezza per tutto il movimento.



I più esigenti possono provare questo esercizio tenendo un vassoio con un bicchiere pieno d'acqua (o come nel video, un bicchiere in ogni mano) l'obbietivo è non far fuoriuscire l'acqua dal bicchiere.
Lavorate con le ginocchia e le caviglie per ammortizzare i passi, cercando di isolare la parte superiore del corpo da quella inferiore.

Una volta che padroneggerete la dissociazione, provate lo stesso esercizio con l'enrosque.

Ecco un video di riferimento:



NB: questi esercizi fanno bene anche agli addominali, soprattutto obliqui e al punto vita ;)



Ocho avanti e indietro

Poggiate le mani al muro all'altezza delle spalle tenendo le braccia dritte o leggermente piegate.
Eseguire l'esercizio senza modificare la distanza dal muro, la pressione delle mani e senza spostare l'asse delle spalle.
Fate particolare attenzione alla dissociazione, cercando di mantenere la frontalità del busto rispetto alla parete, senza sforzi.
Se non siete soddisfatti dei risultati vedrete che con qualche giorno di esercizi le cose miglioreranno.

Lo tesso esercizio può essere svolto tenendo un bastone con entrambe le braccia in posizione orizzontale davanti le vostre spalle.
Posizionatevi davanti ad uno specchio e assicuratevi di mantenere il bastone sempre alla stessa altezza durante i movimenti.

Le donne possono sfruttare questo esercizio per esercitarsi nei loro adornos preferiti.











Lavoriamo sulla camminata

Una buona camminata è basilare nel tango.
Sebbene "camminare" possa sembrare la cosa più semplice e naturale possibile, ci sono dei passaggi da rispettare per far sì che la nostra camminata sia una vera camminata tanguera.

Riscaldamento

1) Dalla posizione di partenza, stendete la gamba destra avanti a voi quel tanto che basta perchè non assumiate una posizione innaturale, non inclinate o ruotate il busto e non ondeggiate con le spalle.
Mantenete sempre il contatto dell'alluce con il pavimento.
Ritornate nella posizione di partenza.
Fate questo esercizio 4 o 5 volte e poi cambiate gamba.

2) Eseguite lo stesso esercizio aprendo la gamba lateralmente e tornando in posizione di partenza.

3) Ancora una volta ma spostando la gamba indietro.


1 bis) Eseguire nuovamente l'esercizio 1 prestando attenzione alla rotazione del busto: dissociate il busto in direzione della gamba che va in avanti. Ad esempio, se dalla posizione di partenza avrete spostato la gamba destra in avanti, ruotate il busto verso destra in modo tale che la spalla sinistra sia più avanti rispetto alla spalla destra.
Cambiando gamba, cambierete la dissociazione.

3 bis) eseguite l'esercizio 3 ruotando il busto in direzione opposta rispetto alla gamba che va indietro.
Esempio: se dalla posizione di partenza avrete spostato la gamba destra indietro, ruotate il busto verso sinistra  in modo tale che la spalla destra sia più avanti rispetto alla sinistra.
Cambiando gamba, cambierete la dissociazione.


Ora applicate questi esercizi ad una vera e propria camminata



Camminata in avanti

Dalla posizione di partenza eseguite l'esercizio 1 bis, una volta che la gamba destra è stesa (con l'alluce che tocca terra), spingete con la sinistra mentre la destra compie il passo in avanti vero e proprio, prima poggerà il tacco, poi la punta e avverrà così il cambio di peso.



Camminata indietro

Dalla posizione di partenza eseguite l'esercizio 3 bis, una volta che la gamba destra è stesa (con il solo l'alluce che tocca terra - non l'avampiede), spingete con la sinistra mentre la destra compie il passo vero e proprio, ammortizzate il cambio di peso lavorando sull'avampiede e completando il cambio di peso.





Lavoriamo sulla gestione dello spazio

- Esercitatevi nei passi del giro, altra croce dei ballerini di tango.
Avanti, laterale, indietro, laterale, avanti, laterale, indietro, laterale, avanti, laterale, indietro, laterale, avanti, laterale, indietro, laterale, avanti, ecc..
Pivottando quanto basta e dissociando per mantenere la connessione del busto con il/la partner.
Cambiate direzione del giro.



- Provate a ballare in uno spazio molto ristretto, come ad esempio una mattonella (baldosa).
Compiete i passi e le figure cercando di non allontanarvi troppo dalla posizione da cui siete partiti.

- Esercitatevi a compiere le vostre evoluzioni seguendo un percorso circolare antiorario, proprio come in milonga.

- Esercitatevi ad improvvisare, effettuando pause, stop, cambi di direzione, senza che la parte superiore del corpo (e di conseguenza il/la partner) ne risenta.
Come accadrebbe in una milonga affollata.





Esercizi da fare in coppia

Chi ha la fortuna di condividere la passione per il tango con il/la propria partner può esercitarsi anche in coppia.

L'uomo deve imparare a guidare, la donna deve imparare a seguire, le parti non si devono invertire.
Imparate a mettere il partner a proprio agio, datevi consigli costruttivi, cercate di avere obiettivi comuni: la camminata, i voleos, sacadas... un passo alla volta.

Riprendetevi e trovate il tempo di vedere e rivedere i video fatti.
Scoprirete errori inaspettati,  ma non lasciatevi scoraggiare da ciò che vedrete, le performance perfette lasciamole ai ballerini professionisti.
Le prime volte sarà uno shock, è normale, tuttavia vedere voi stessi compiere determinati errori è il modo migliore perché restino impressi nella memoria.

Imparate a conoscere brani e musicisti, create una collezione di brani ed autori preferiti, ballate sulle loro note e imparate a conoscere e riconoscere i momenti melodici e quelli ritmici.
Siate curiosi, leggete le loro biografie (ad esempio date un'occhiata alla pagina degli approfondimenti di simplementetango.com) imparerete a cogliere le sfumature degli stessi brani legate ad interpreti e mode del momento.

Se frequentate un corso di balllo, ripassate le figure fatte meticolosamente fino a sentirle vostre.

Lavorate anche sul vostro approccio mentale: un ottimo esercizio consiste nell'imparare a non dare la colpa al/alla partner: impegnatevi a venirvi incontro.

Usate youtube, siate curiosi!
È una vera e propria miniera di materiale, ecco ad esempio alcuni video di esercizi